Ormai da anni l’antropologia si interroga sui fenomeni di ibridazione culturale, ma cosa avviene se proviamo ad applicare questa prospettiva al mondo naturale? Cosa significa pensare la natura in termini ibridi e plurali? Attraverso l’etnografia di un’area protetta nell’Amazzonia brasiliana, il saggio rimette in discussione la duplice dicotomia natura-cultura/selvaggio-domestico che informa il nostro immaginario, mostrando l’impossibilità di pensare l’ambiente naturale esclusivamente come un puro sostrato materiale o un’astratta categoria culturale. Invitando il lettore a ripercorrere le camminate compiute nello spazio forestale con i suoi interlocutori, l’autrice ricostruisce una geografia del territorio basata su una conoscenza pratica e corporea del mondo naturale. Tale “natura pragmatica” viene quindi ad intrecciarsi alla “natura gestita” nell’ambito della riserva, dove la padronanza di categorie prima sconosciute come “ambiente” e “preservazione” ha assunto un ruolo essenziale nei rapporti di potere tanto all’interno della comunità di Frechal quanto verso l’esterno, talvolta con imprevisti esiti conflittuali. In costante tensione tra materia e significato, pratica e discorsività, corporeità e linguaggio, la natura mostra così le sue molteplici “identità ibride”
Tassan, M. (2013). Nature ibride. Etnografia di un'area protetta nell'Amazzonia brasiliana. Milano : Unicopli.
Nature ibride. Etnografia di un'area protetta nell'Amazzonia brasiliana
TASSAN, MANUELA
2013
Abstract
Ormai da anni l’antropologia si interroga sui fenomeni di ibridazione culturale, ma cosa avviene se proviamo ad applicare questa prospettiva al mondo naturale? Cosa significa pensare la natura in termini ibridi e plurali? Attraverso l’etnografia di un’area protetta nell’Amazzonia brasiliana, il saggio rimette in discussione la duplice dicotomia natura-cultura/selvaggio-domestico che informa il nostro immaginario, mostrando l’impossibilità di pensare l’ambiente naturale esclusivamente come un puro sostrato materiale o un’astratta categoria culturale. Invitando il lettore a ripercorrere le camminate compiute nello spazio forestale con i suoi interlocutori, l’autrice ricostruisce una geografia del territorio basata su una conoscenza pratica e corporea del mondo naturale. Tale “natura pragmatica” viene quindi ad intrecciarsi alla “natura gestita” nell’ambito della riserva, dove la padronanza di categorie prima sconosciute come “ambiente” e “preservazione” ha assunto un ruolo essenziale nei rapporti di potere tanto all’interno della comunità di Frechal quanto verso l’esterno, talvolta con imprevisti esiti conflittuali. In costante tensione tra materia e significato, pratica e discorsività, corporeità e linguaggio, la natura mostra così le sue molteplici “identità ibride”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.