L’intervento volontario del terzo nel processo civile del primo Novecento (rileggendo un caso celebre)

The essay outlines an itinerary in the Italian procedural doctrine of the early 20th century, engaged in the legal construction of the various figures of voluntary intervention of the third party, the most controversial problems of which are addressed. In the discussion of those years, a not secondary role was assumed by a jurisprudential case on the subject of personal separation, which had the good fortune to be commented on in the Rivista del diritto processuale civile of 1941 and 1942 by Segni, Carnelutti, Redenti and Calamandrei. The four masters, two of whom were also party lawyers in the trial, gave different perspectives of the case. The practice thus functioned as a test for science, generating a singular conflict of opinions of which, in this contribution, a critical reading is proposed.

Il saggio delinea un itinerario nella dottrina processualistica italiana del primo Novecento, impegnata nella costruzione giuridica delle varie figure di intervento volontario del terzo, di cui vengono affrontati i problemi più controversi. Nella discussione di quegli anni, un ruolo non secondario venne assunto da un caso giurisprudenziale in tema di separazione personale, che ebbe la ventura di essere commentato nella Rivista del diritto processuale civile del 1941 e 1942 da Segni, Carnelutti, Redenti e Calamandrei. I quattro maestri, due dei quali furono anche avvocati di parte nel processo, diedero del caso prospettazioni diverse. La prassi funzionò quindi da banco di prova per la scienza, generando un singolare conflitto di opinioni di cui, nel contributo, si propone una lettura critica.