Civilisti alla ricerca dei segni del tempo. Sguardi sul Novecento giuridico di Paolo Grossi

The historian, writes Paolo Grossi, is the one “who reads signs like an ancient augur and places them in the becoming”. This definition, which is a statement on the function of the legal historian, is perfectly suited to the original reading that the Maestro himself gave of the legal twentieth century. A reading that had the merit of overcoming, from the point of view proper and specific to law, the famous epithet of “short century”. To the jurist’s eye, in fact, the twentieth century appears as a long, transitional century, rich in novelty in its deepest layers. In order to define the physiognomic features of the 20th century, Paolo Grossi relies on opposing conceptual pairs, which identify fields of tension modernity vs post-modernity; statehood vs factuality of law; the potestative dimension of law vs the social dimension; monism vs pluralism; hierarchy/monopoly vs relation; abstraction vs concreteness; individualistic subjectivism vs breaking the paradigm of the single subject of law; subject vs person; unitary statute vs differentiated statute of goods; particularism vs universalism; sovereignty vs supranational dimension; state law vs constitution (understood as a prius with respect to the state); law vs law in action; pyramid vs network. The essay discusses the characteristic features of Paolo Grossi’s interpretation and its role in the historiographical debate.

Lo storico, scrive Paolo Grossi, è colui “che legge i segni come un augure antico e li colloca nel divenire”. Queste definizioni, che sono anche dichiarazioni sulla funzione dello storico del diritto, si attagliano perfettamente alla lettura originale che lo stesso Maestro ha dato del Novecento giuridico. Una lettura che ha avuto il merito di superare, dal punto di vista proprio e specifico del diritto, il celebre epiteto di «secolo breve». Allo sguardo del giurista, infatti, il Novecento appare come un secolo «lungo», di transizione, ricco di novità nei suoi strati più profondi. Al fine di definire i tratti fisionomici del Novecento, Paolo Grossi si affida a coppie concettuali contrapposte, che individuano campi di tensione: modernità vs pos-modernità; statualità vs fattualità del diritto; dimensione potestativa del diritto vs dimensione sociale; monismo vs pluralismo; gerarchia/monopolio vs relazione; astrazione vs concretezza; soggettivismo individualistico vs rottura del paradigma del soggetto unico di diritto; soggetto vs persona; statuto unitario vs statuto differenziato dei beni; particolarismo vs universalismo; sovranità vs dimensione sovranazionale; legge dello Stato vs Costituzione (intesa come un prius rispetto allo Stato); law vs law in action; piramide vs rete. Nel saggio si individuano i tratti caratterizzanti della lettura di Paolo Grossi e il suo ruolo nel dibattito storiografico.