Obiettivi del contributo: Il presente contributo intende presentare alcuni risultati di una ricerca sulla professionalizzazione dello streamer, un tipo di content creator che trasmette contenuti video di lungo formato in diretta su Twitch.tv. La piattaforma, inizialmente dedicata al mondo del gaming e poi aperta ad altri generi di intrattenimento, consente un’interazione in tempo reale fra pubblico e streamer attraverso la chat e possiede meccanismi di monetizzazione diretta, in forma di donazioni e abbonamenti. Nel 2021 Twitch ha raggiunto una media di 2,78 milioni di utenti simultanei e 6,9 milioni di streamer attivi al mese, e già dal 2014 era il quarto sito più visitato al mondo, raggiungendo al suo picco (pre-pandemia) l’1,8% del traffico globale. Il presente contributo ha il duplice obiettivo di proporre una descrizione della struttura delle relazioni che caratterizzano Twitch come piattaforma di monetizzazione e professionalizzazione, e di esaminare dal punto di vista degli streamer le risorse mobilitate al fine di trasformare ciò che nasce come un passatempo in un lavoro. Metodologia: I risultati presentati hanno come base empirica una ricerca qualitativa condotta fra il 2019 e il 2021 attraverso interviste semi-strutturate con 21 streamer italiani (8 maschi e 13 femmine) e l’osservazione netnografica di un sottoinsieme di 11 canali Twitch degli streamer intervistati. La ricerca, inizialmente incentrata a definire regole e valori del campo sociale del gaming su Twitch attraverso il modello grigliagruppo, è proseguita mettendo a fuoco la posizione contesa delle gamer-girls, portatrici di un erotic capital che entra in cortocircuito con il gaming capital, unico capitale legittimo all’interno del campo videoludico. Principali risultati attesi: Le affordances e le regole di Twitch rendono possibile e al contempo vincolano lo sviluppo di una specifica forma di imprenditoria digitale che sussiste grazie alla conversione di diverse forme di capitale (sociale, erotico e subculturale) possedute dallo streamer in capitale economico. Nonostante le opportunità di crescita offerte dal livestreaming, quello dello streamer è categorizzabile come aspirational labour in quanto attraversato da precarietà e incertezza rispetto alle possibilità di ottenere e mantenere nel tempo una sostenibilità economica. La professionalizzazione dello streamer su Twitch è stata esaminata distinguendo quattro dimensioni analitiche: la dinamica dell’intrattenimento interattivo; la socializzazione tecnologica; l’emergere di un’identità di classe tra cooperazione e competizione; la gestione delle relazioni contrattuali con Twitch, sponsor e collaboratori. In tale esame sono state isolate alcune tensioni: tra tempo di lavoro e tempo libero (playbour) ma anche tra spazio pubblico e privato, tra autenticità e performance, e tra essere “on” e “off”, come reperibilità e disponibilità oltre il tempo del livestreaming. La costruzione e mantenimento di relazioni con la propria community rappresenta infatti la componente fondamentale della monetizzazione, richiedendo agli streamer un costante lavoro emotivo per costruire un ambiente ‘pulito’ e accogliente e per disinnescare la tossicità durante le trasmissioni. Implicazioni per il dibattito scientifico sul tema, nonché eventuali ricadute per il sistema di relazioni industriali, la produzione legislativa e/o l’evoluzione degli orientamenti della magistratura e delle prassi operative: La ricerca svolta vuole ampliare la comprensione dello streamer come lavoro emergente che presenta caratteristiche distintive sia rispetto ai più studiati lavori su piattaforme della gig economy (ad es. rider o tutor per ripetizioni), sia al lavoro di influencer, figura che offre la propria immagine e il proprio stile di vita, percepiti come desiderabili e aspirational dal pubblico, al servizio del marketing di terzi. Per gli streamer emergenti riuscire a ottenere degli sponsor rappresenta un segno di riconoscimento di appartenenza di classe; mentre per gli streamer più affermati la sponsorizzazione può rappresentare la fonte di entrate più cospicua. In ogni caso, l’attività di streaming resta l’occupazione principale dal punto di vista temporale e identitario, vero fondamento del percorso di professionalizzazione.Profili di originalità del contributo: La letteratura sociologica su Twitch nel contesto italiano è ancora frammentaria. I pochi contributi hanno indagato aspetti quali le disuguaglianze nelle opportunità di monetizzazione sulla piattaforma e la relazione fra streamer e spettatori, così come il medium videoludico e la gaming culture, senza tematizzare la precarietà specifica nella professionalizzazione sulla piattaforma. Nel contesto internazionale si è sviluppato un significativo corpus di letteratura su Twitch, ma restano poche le ricerche che si basano su approcci qualitativi che indagano le esperienze degli streamer, prediligendo invece approcci quantitativi basati sullo scraping di dati dalla chat
Carradore, R., Pirola, T. (2023). La professionalizzazione dello streamer su Twitch Italia. Lavoro emotivo e monetizzazione su una piattaforma di intrattenimento interattivo. Intervento presentato a: Il valore del lavoro oggi: lavori a margine, lavori essenziali, lavori nuovi, Bergamo, Italia.
La professionalizzazione dello streamer su Twitch Italia. Lavoro emotivo e monetizzazione su una piattaforma di intrattenimento interattivo
Roberto CarradoreCo-primo
;Tiziana Pirola
Co-primo
2023
Abstract
Obiettivi del contributo: Il presente contributo intende presentare alcuni risultati di una ricerca sulla professionalizzazione dello streamer, un tipo di content creator che trasmette contenuti video di lungo formato in diretta su Twitch.tv. La piattaforma, inizialmente dedicata al mondo del gaming e poi aperta ad altri generi di intrattenimento, consente un’interazione in tempo reale fra pubblico e streamer attraverso la chat e possiede meccanismi di monetizzazione diretta, in forma di donazioni e abbonamenti. Nel 2021 Twitch ha raggiunto una media di 2,78 milioni di utenti simultanei e 6,9 milioni di streamer attivi al mese, e già dal 2014 era il quarto sito più visitato al mondo, raggiungendo al suo picco (pre-pandemia) l’1,8% del traffico globale. Il presente contributo ha il duplice obiettivo di proporre una descrizione della struttura delle relazioni che caratterizzano Twitch come piattaforma di monetizzazione e professionalizzazione, e di esaminare dal punto di vista degli streamer le risorse mobilitate al fine di trasformare ciò che nasce come un passatempo in un lavoro. Metodologia: I risultati presentati hanno come base empirica una ricerca qualitativa condotta fra il 2019 e il 2021 attraverso interviste semi-strutturate con 21 streamer italiani (8 maschi e 13 femmine) e l’osservazione netnografica di un sottoinsieme di 11 canali Twitch degli streamer intervistati. La ricerca, inizialmente incentrata a definire regole e valori del campo sociale del gaming su Twitch attraverso il modello grigliagruppo, è proseguita mettendo a fuoco la posizione contesa delle gamer-girls, portatrici di un erotic capital che entra in cortocircuito con il gaming capital, unico capitale legittimo all’interno del campo videoludico. Principali risultati attesi: Le affordances e le regole di Twitch rendono possibile e al contempo vincolano lo sviluppo di una specifica forma di imprenditoria digitale che sussiste grazie alla conversione di diverse forme di capitale (sociale, erotico e subculturale) possedute dallo streamer in capitale economico. Nonostante le opportunità di crescita offerte dal livestreaming, quello dello streamer è categorizzabile come aspirational labour in quanto attraversato da precarietà e incertezza rispetto alle possibilità di ottenere e mantenere nel tempo una sostenibilità economica. La professionalizzazione dello streamer su Twitch è stata esaminata distinguendo quattro dimensioni analitiche: la dinamica dell’intrattenimento interattivo; la socializzazione tecnologica; l’emergere di un’identità di classe tra cooperazione e competizione; la gestione delle relazioni contrattuali con Twitch, sponsor e collaboratori. In tale esame sono state isolate alcune tensioni: tra tempo di lavoro e tempo libero (playbour) ma anche tra spazio pubblico e privato, tra autenticità e performance, e tra essere “on” e “off”, come reperibilità e disponibilità oltre il tempo del livestreaming. La costruzione e mantenimento di relazioni con la propria community rappresenta infatti la componente fondamentale della monetizzazione, richiedendo agli streamer un costante lavoro emotivo per costruire un ambiente ‘pulito’ e accogliente e per disinnescare la tossicità durante le trasmissioni. Implicazioni per il dibattito scientifico sul tema, nonché eventuali ricadute per il sistema di relazioni industriali, la produzione legislativa e/o l’evoluzione degli orientamenti della magistratura e delle prassi operative: La ricerca svolta vuole ampliare la comprensione dello streamer come lavoro emergente che presenta caratteristiche distintive sia rispetto ai più studiati lavori su piattaforme della gig economy (ad es. rider o tutor per ripetizioni), sia al lavoro di influencer, figura che offre la propria immagine e il proprio stile di vita, percepiti come desiderabili e aspirational dal pubblico, al servizio del marketing di terzi. Per gli streamer emergenti riuscire a ottenere degli sponsor rappresenta un segno di riconoscimento di appartenenza di classe; mentre per gli streamer più affermati la sponsorizzazione può rappresentare la fonte di entrate più cospicua. In ogni caso, l’attività di streaming resta l’occupazione principale dal punto di vista temporale e identitario, vero fondamento del percorso di professionalizzazione.Profili di originalità del contributo: La letteratura sociologica su Twitch nel contesto italiano è ancora frammentaria. I pochi contributi hanno indagato aspetti quali le disuguaglianze nelle opportunità di monetizzazione sulla piattaforma e la relazione fra streamer e spettatori, così come il medium videoludico e la gaming culture, senza tematizzare la precarietà specifica nella professionalizzazione sulla piattaforma. Nel contesto internazionale si è sviluppato un significativo corpus di letteratura su Twitch, ma restano poche le ricerche che si basano su approcci qualitativi che indagano le esperienze degli streamer, prediligendo invece approcci quantitativi basati sullo scraping di dati dalla chatI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.