La normativa in materia di qualità del cibo si declina nella definizione di certificazioni e standard riguardanti le condizioni della sua produzione: la sicurezza sanitaria, l’impatto ambientale e l’origine. Questi standard e certificazioni non hanno solo un valore simbolico ma ne implicano la ridefinizione del valore economico, aumentandone il prezzo di vendita. Tale sistema solleva una duplice problematica, da un lato pone il problema di valutare la capacità della popolazione di interpretare correttamente le informazioni apposte sulle confezioni dei prodotti, e dall’altra quella di sapere se la qualità alimentare così definita possa essere compresa come un diritto di tutti o un privilegio riservato ad alcune classi socio-economiche.
Lunghi, E. (2023). La qualità alimentare tra valori e pratiche. Intervento presentato a: Seminario nazionale di sociologia del diritto - “Silvia Corticelli”, Capraia, Italia.
La qualità alimentare tra valori e pratiche
Lunghi, ES
Membro del Collaboration Group
2023
Abstract
La normativa in materia di qualità del cibo si declina nella definizione di certificazioni e standard riguardanti le condizioni della sua produzione: la sicurezza sanitaria, l’impatto ambientale e l’origine. Questi standard e certificazioni non hanno solo un valore simbolico ma ne implicano la ridefinizione del valore economico, aumentandone il prezzo di vendita. Tale sistema solleva una duplice problematica, da un lato pone il problema di valutare la capacità della popolazione di interpretare correttamente le informazioni apposte sulle confezioni dei prodotti, e dall’altra quella di sapere se la qualità alimentare così definita possa essere compresa come un diritto di tutti o un privilegio riservato ad alcune classi socio-economiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.