L’economia informale è uno dei temi che, da ormai diversi anni, ha generato un vivace dibattito fra antropologi, economisti, sociologi e policy makers, soprattutto nel Sud del mondo. Recentemente l’attenzione si è soffermata sul carattere relativo della nozione di informalità e l’analisi si è concentrata sullo spazio e le relazioni esistenti fra parte formale ed informale dell’economia e sui differenti segmenti che compongono quest’ultima. L’approccio adottato nella ricerca empirica descritta nell’articolo segue questa recente tendenza. Oggetto dell’indagine sono stati venditori e venditrici porta a porta informali, che lavorano a Nova Friburgo e Itapetininga (Brasile). L’articolo riprende alcuni degli aspetti più significativi emersi dalla ricerca, quali le differenti rappresentazioni dell’economia informale costruite nella pratica dai soggetti osservati e il ruolo delle reti sociali. Le diverse rappresentazioni hanno contribuito a delineare più distinzioni all’interno dell’informalità, spesso basate sull’identificazione in specifiche cerchie di riconoscimento. In situazioni di marginalità, le reti sociali si confermano un’importante fonte di sostegno per le persone. La fiducia, declinata in differenti forme empiriche, rappresenta un fattore determinante per limitare i comportamenti opportunistici da parte degli attori sociali e per ridurre i costi di transazione che caratterizzano lo scambio di beni e servizi e il lavoro nell’economia informale. Fattori sociali intangibili, derivanti dall’appartenenza a determinate cerchie sociali, non contribuiscono solo a regolare transazioni di tipo economico, ma sembrano assumere anche un valore in sé, in grado di orientare in senso più ampio le scelte di chi vive e lavora nell’informalità.

Coletto, D. (2013). Economia informale, fiducia e reti sociali. ETNOGRAFIA E RICERCA QUALITATIVA, 1, 97-122 [10.3240/73069].

Economia informale, fiducia e reti sociali

COLETTO, DIEGO
2013

Abstract

L’economia informale è uno dei temi che, da ormai diversi anni, ha generato un vivace dibattito fra antropologi, economisti, sociologi e policy makers, soprattutto nel Sud del mondo. Recentemente l’attenzione si è soffermata sul carattere relativo della nozione di informalità e l’analisi si è concentrata sullo spazio e le relazioni esistenti fra parte formale ed informale dell’economia e sui differenti segmenti che compongono quest’ultima. L’approccio adottato nella ricerca empirica descritta nell’articolo segue questa recente tendenza. Oggetto dell’indagine sono stati venditori e venditrici porta a porta informali, che lavorano a Nova Friburgo e Itapetininga (Brasile). L’articolo riprende alcuni degli aspetti più significativi emersi dalla ricerca, quali le differenti rappresentazioni dell’economia informale costruite nella pratica dai soggetti osservati e il ruolo delle reti sociali. Le diverse rappresentazioni hanno contribuito a delineare più distinzioni all’interno dell’informalità, spesso basate sull’identificazione in specifiche cerchie di riconoscimento. In situazioni di marginalità, le reti sociali si confermano un’importante fonte di sostegno per le persone. La fiducia, declinata in differenti forme empiriche, rappresenta un fattore determinante per limitare i comportamenti opportunistici da parte degli attori sociali e per ridurre i costi di transazione che caratterizzano lo scambio di beni e servizi e il lavoro nell’economia informale. Fattori sociali intangibili, derivanti dall’appartenenza a determinate cerchie sociali, non contribuiscono solo a regolare transazioni di tipo economico, ma sembrano assumere anche un valore in sé, in grado di orientare in senso più ampio le scelte di chi vive e lavora nell’informalità.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
Economia informale; fiducia; reti sociali; Brasile
Italian
2013
1
97
122
none
Coletto, D. (2013). Economia informale, fiducia e reti sociali. ETNOGRAFIA E RICERCA QUALITATIVA, 1, 97-122 [10.3240/73069].
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