SCOPI: Lo scopo del nostro studio è valutare la rilevanza clinica del dosaggio dell'uricemia in soggetti in sovrappeso appartenenti ad una popolazione generale urbana del Nord Italia. Tale scopo è stato perseguito mediante l'analisi dei seguenti due aspetti: studio della correlazione tra i livelli di acido urico e i parametri metabolici; valore predittivo dell’uricemia nei confronti della mortalità totale e cardiovascolare in soggetti in sovrappeso o caratterizzati da incremento del girovita. MATERIALI E METODI: per il nostro studio abbiamo analizzato i dati ricavati dagli accertamenti eseguiti su 2045 soggetti che hanno preso parte allo studio Pamela. Uno studio condotto nell’area della città di Monza tra il 1990 e il 1993 fino al 2009 per un follow up complessivo di 17 anni. Ad ogni soggetto è stato prelevato un campione di sangue per l’analisi della glicemia, colesterolemia totale e frazionata, trigliceridemia, dell’emoglobina glicosilata e dell’acido urico sierico. E' stata effettuata la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) mediante formula k/m². L'adiposità addominale è stata misurata attraverso la circonferenza vita (CV). RISULTATI: 1033 soggetti (51.7%) con BMI ≥ 25 k/m² e 840 soggetti (43.3%) con circonferenza vita ≥ 80 cm (F) - 94 cm (M) sono stati selezionati per la nostra analisi finale. Ulteriori analisi sono state effettuate in due sottopopolazioni costituite da 271 soggetti obesi (BMI ≥ 30 K/m²) e 383 soggetti con girovita francamente aumentato (CV ≥ 88 (F) cm / 102 (M) cm). I soggetti obesi (BMI ≥ 30 k/m²) ed in sovrappeso (BMI ≥ 25 k/m²) presentavano livelli medi di acido urico significativamente più elevati rispetto al resto della popolazione. Allo stesso modo i soggetti con girovita aumentato (CV ≥ 80 cm (F) - 94 cm (M) e francamente elevato (CV ≥ 88 (F) / 102 (M) cm) avevano livelli medi di acido urico significativamente più elevati rispetto al resto della popolazione. I dati conservavano la loro significatività statistica anche dopo correzione per età e genere (p<0.0001). La correlazione fra uricemia e BMI o girovita era sempre significativa e (tranne in un caso) positiva nei soggetti in sovrappeso ed obesi, e nei soggetti con girovita aumentato e francamente aumentato. In entrambi i tipi di suddivisione (BMI e CV) la relazione fra acido urico e girovita è più ripida rispetto a quella fra acido urico e BMI. Nei soggetti con incremento della circonferenza addominale l'uricemia è un predittore indipendente di mortalità per tutte le cause; nei soggetti in sovrappeso questo non si può dite con certezza. CONCLUSIONI: i nostri dati sembrano evidenziare il fatto che l'uricemia aumenta marcatamente all'aumentare dell'adiposità addominale, e questo incremento, nei soggetti con circonferenza vita aumentata, è prognosticamente negativo.
(2013). Studio della correlazione tra uricemia e variabili metaboliche nella popolazione generale. Dati dello studio Pamela. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).
Studio della correlazione tra uricemia e variabili metaboliche nella popolazione generale. Dati dello studio Pamela
SCARANNA, CRISTIANA
2013
Abstract
SCOPI: Lo scopo del nostro studio è valutare la rilevanza clinica del dosaggio dell'uricemia in soggetti in sovrappeso appartenenti ad una popolazione generale urbana del Nord Italia. Tale scopo è stato perseguito mediante l'analisi dei seguenti due aspetti: studio della correlazione tra i livelli di acido urico e i parametri metabolici; valore predittivo dell’uricemia nei confronti della mortalità totale e cardiovascolare in soggetti in sovrappeso o caratterizzati da incremento del girovita. MATERIALI E METODI: per il nostro studio abbiamo analizzato i dati ricavati dagli accertamenti eseguiti su 2045 soggetti che hanno preso parte allo studio Pamela. Uno studio condotto nell’area della città di Monza tra il 1990 e il 1993 fino al 2009 per un follow up complessivo di 17 anni. Ad ogni soggetto è stato prelevato un campione di sangue per l’analisi della glicemia, colesterolemia totale e frazionata, trigliceridemia, dell’emoglobina glicosilata e dell’acido urico sierico. E' stata effettuata la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) mediante formula k/m². L'adiposità addominale è stata misurata attraverso la circonferenza vita (CV). RISULTATI: 1033 soggetti (51.7%) con BMI ≥ 25 k/m² e 840 soggetti (43.3%) con circonferenza vita ≥ 80 cm (F) - 94 cm (M) sono stati selezionati per la nostra analisi finale. Ulteriori analisi sono state effettuate in due sottopopolazioni costituite da 271 soggetti obesi (BMI ≥ 30 K/m²) e 383 soggetti con girovita francamente aumentato (CV ≥ 88 (F) cm / 102 (M) cm). I soggetti obesi (BMI ≥ 30 k/m²) ed in sovrappeso (BMI ≥ 25 k/m²) presentavano livelli medi di acido urico significativamente più elevati rispetto al resto della popolazione. Allo stesso modo i soggetti con girovita aumentato (CV ≥ 80 cm (F) - 94 cm (M) e francamente elevato (CV ≥ 88 (F) / 102 (M) cm) avevano livelli medi di acido urico significativamente più elevati rispetto al resto della popolazione. I dati conservavano la loro significatività statistica anche dopo correzione per età e genere (p<0.0001). La correlazione fra uricemia e BMI o girovita era sempre significativa e (tranne in un caso) positiva nei soggetti in sovrappeso ed obesi, e nei soggetti con girovita aumentato e francamente aumentato. In entrambi i tipi di suddivisione (BMI e CV) la relazione fra acido urico e girovita è più ripida rispetto a quella fra acido urico e BMI. Nei soggetti con incremento della circonferenza addominale l'uricemia è un predittore indipendente di mortalità per tutte le cause; nei soggetti in sovrappeso questo non si può dite con certezza. CONCLUSIONI: i nostri dati sembrano evidenziare il fatto che l'uricemia aumenta marcatamente all'aumentare dell'adiposità addominale, e questo incremento, nei soggetti con circonferenza vita aumentata, è prognosticamente negativo.File | Dimensione | Formato | |
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