Persiste nei discorsi educativi un'ostinazione asfittica sulla mente, e quando il corpo entra nella scena dell'educare è spesso plastificato o mummificato in pratiche disciplinate, oppure descritto come luogo di solidificazione di pratiche e di esperienze mediate dal paradigma senso-emozionale, come se l'incisività corporea dell'apprendimento provenisse da una fase secondaria, di decantazione progressiva del sapere. Si può avvertire allora come una nostalgia del corpo e della sua intensità dalla quale è sgorgato un appello all'avventura distruttiva e voluttuosa, all'esperienza bruciante e irreversibile di esposizione, di scontro, di amore, di trasmutazione. Questo volume raccoglie i primi frutti di una ricerca nata nel gruppo di Pedagogia immaginale di Mottana e si propone di nominare un intreccio proficuo tra la dimensione corporea e quella immaginale: si tratta di esplorare una conoscenza corporea che voglia ispirarsi al mondo delle immagini per educare e educarsi. Il corpo si è lasciato cantare prendendo forma dalle pratiche ed esperienze profondamente trasformatrici: dalle arti performative (danza, teatro, circo), dalle discipline di perfezionamento orientali, dal gioco. Ancora il corpo è stato colto mentre si lasciava sedurre da quel modo esigente e ostinato che hanno gli artisti di produrre espressioni inedite e sorprendenti della sua sostanza simbolica. Spesso le sue immagini si devono cercare dove appare più assente e nascosto, umiliato e ferito, in questo modo, per via negativa, ne abbiamo cercato altre tracce, sensibili e sottili, nelle esperienze di disagio e ferita. Abbiamo infine proposto nuove forme espressive per sperimentare una educazione corporea con una forte caratura immaginale. In questa direzione il volume si pone - facendo eco alla provocazione di Nietzsche - come ultimatum a una pedagogia dal “culo di pietra”.
Antonacci, F., Mottana, P., Barioglio, M., Morgigno, T., Rossoni, E., De Lorenzo, I., et al. (2012). Corpi radiosi, segnati, sottili (F. Antonacci, a cura di). Milano : Franco Angeli.
Corpi radiosi, segnati, sottili
ANTONACCI, FRANCESCA
2012
Abstract
Persiste nei discorsi educativi un'ostinazione asfittica sulla mente, e quando il corpo entra nella scena dell'educare è spesso plastificato o mummificato in pratiche disciplinate, oppure descritto come luogo di solidificazione di pratiche e di esperienze mediate dal paradigma senso-emozionale, come se l'incisività corporea dell'apprendimento provenisse da una fase secondaria, di decantazione progressiva del sapere. Si può avvertire allora come una nostalgia del corpo e della sua intensità dalla quale è sgorgato un appello all'avventura distruttiva e voluttuosa, all'esperienza bruciante e irreversibile di esposizione, di scontro, di amore, di trasmutazione. Questo volume raccoglie i primi frutti di una ricerca nata nel gruppo di Pedagogia immaginale di Mottana e si propone di nominare un intreccio proficuo tra la dimensione corporea e quella immaginale: si tratta di esplorare una conoscenza corporea che voglia ispirarsi al mondo delle immagini per educare e educarsi. Il corpo si è lasciato cantare prendendo forma dalle pratiche ed esperienze profondamente trasformatrici: dalle arti performative (danza, teatro, circo), dalle discipline di perfezionamento orientali, dal gioco. Ancora il corpo è stato colto mentre si lasciava sedurre da quel modo esigente e ostinato che hanno gli artisti di produrre espressioni inedite e sorprendenti della sua sostanza simbolica. Spesso le sue immagini si devono cercare dove appare più assente e nascosto, umiliato e ferito, in questo modo, per via negativa, ne abbiamo cercato altre tracce, sensibili e sottili, nelle esperienze di disagio e ferita. Abbiamo infine proposto nuove forme espressive per sperimentare una educazione corporea con una forte caratura immaginale. In questa direzione il volume si pone - facendo eco alla provocazione di Nietzsche - come ultimatum a una pedagogia dal “culo di pietra”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.