Si tratta di uno studio molto articolato che fa il punto della situazione sul grado di razionalizzazione raggiunto dallo Stato sociale nell’ambito di quei settori che hanno fin qui segnato la storia della stessa forma di stato. Essi sono la «tutela della salute», l’«istruzione scolastica» unitamente alla «formazione professionale» ed i «servizi sociali», ai quali però vanno aggiunti altri tre settori: i «beni e le attività culturali», lo «spettacolo» e lo «sport». Il raggruppamento di tali materie è dovuto alla scelta operata dal legislatore del 1998 (D. Lgs. n. 112), il quale ha provveduto a formare il nuovo e complessivo settore organico di materie «servizi alla persona e alla comunità» (di cui si è cercato di dare per la prima volta in dottrina la nozione) che va oggettivamente a costituire il c.d. Stato sociale allargato. Due sono i livelli di ricerca affrontati: a) con il primo ci si è proposti di dare una lettura sistematica delle norme costituzionali che sin dal 1948 ne avevano costituito non soltanto il fondamento ma che già contenevano spunti significativi di razionalizzazione, alle quali, con la riforma costituzionale del 2001, se ne sono aggiunte altre così da poter disporre di una sorta di razionalizzazione sopravvenuta. b) Con il secondo livello di ricerca ci si è proposti di esaminare le materie sopra elencate la cui esegesi ha mirato a sindacare gli sviluppi, appunto, della razionalizzazione sopravvenuta. A questo fine, criteri-chiave dell’analisi si sono rivelati i principi ‘autonomistico’ (art. 5 Cost. e nuovo Titolo V), di ‘sussidiarietà’ (art. 118 Cost.) e di ‘buon andamento’ (art. 97 Cost.) dei quali si è verificato il grado di valorizzazione nella legislazione vigente.
Degrassi, L. (2004). La razionalizzazione dello Stato sociale nell'ordinamento dei servizi alla persona e alla comunità. Milano : Giuffrè.
La razionalizzazione dello Stato sociale nell'ordinamento dei servizi alla persona e alla comunità
DEGRASSI, LIDIANNA
2004
Abstract
Si tratta di uno studio molto articolato che fa il punto della situazione sul grado di razionalizzazione raggiunto dallo Stato sociale nell’ambito di quei settori che hanno fin qui segnato la storia della stessa forma di stato. Essi sono la «tutela della salute», l’«istruzione scolastica» unitamente alla «formazione professionale» ed i «servizi sociali», ai quali però vanno aggiunti altri tre settori: i «beni e le attività culturali», lo «spettacolo» e lo «sport». Il raggruppamento di tali materie è dovuto alla scelta operata dal legislatore del 1998 (D. Lgs. n. 112), il quale ha provveduto a formare il nuovo e complessivo settore organico di materie «servizi alla persona e alla comunità» (di cui si è cercato di dare per la prima volta in dottrina la nozione) che va oggettivamente a costituire il c.d. Stato sociale allargato. Due sono i livelli di ricerca affrontati: a) con il primo ci si è proposti di dare una lettura sistematica delle norme costituzionali che sin dal 1948 ne avevano costituito non soltanto il fondamento ma che già contenevano spunti significativi di razionalizzazione, alle quali, con la riforma costituzionale del 2001, se ne sono aggiunte altre così da poter disporre di una sorta di razionalizzazione sopravvenuta. b) Con il secondo livello di ricerca ci si è proposti di esaminare le materie sopra elencate la cui esegesi ha mirato a sindacare gli sviluppi, appunto, della razionalizzazione sopravvenuta. A questo fine, criteri-chiave dell’analisi si sono rivelati i principi ‘autonomistico’ (art. 5 Cost. e nuovo Titolo V), di ‘sussidiarietà’ (art. 118 Cost.) e di ‘buon andamento’ (art. 97 Cost.) dei quali si è verificato il grado di valorizzazione nella legislazione vigente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.