Mentre gli avanzamenti nelle neuroscienze e nelle scienze cognitive sui disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono in grande espansione, molto poco si sa di cosa gli adulti non esperti conoscono di questi disturbi e in particolare della dislessia. Le conoscenze e gli atteggiamenti della gente comune verso i disordini psicologici informano gli operatori sulla propensione dei care-givers ad accertare diagnosi, finanziare riabilitazioni, sostenere l’angoscia per lo stigma legato al disordine evolutivo (Hinshaw, Cicchetti, 2000). Questo lavoro esplora quali informazioni gli adulti possiedono sulla dislessia, che possano aiutare a riconoscerne i sintomi, favorirne la prevenzione o la riabilitazione. 73 adulti sono stati intervistati sulla dislessia. Il 45% dava definizione inadeguate (ad es. menzionando l’inversione di lettere), il 20 % non sapeva rispondere. Le cause erano ascritte a fattori idiosincratici (44%), di natura organica (41%); all’inadeguato supporto ambientale (8%) e alla mancanza di serenità nelle relazioni familiari (7%). Logopedisti e pediatri erano menzionati per diagnosi ed intervento, per primi. Gli psicologi erano citati unicamente per i possibili interventi sulla personalità del singolo bambino o dell’ambiente familiare e quasi mai per le loro conoscenze sullo sviluppo del linguaggio. Si discutono le possibili implicazioni per una campagna d’informazione e prevenzione della dislessia.
DE FABRITIIS, P., Guarnaccia, C. (2011). Rappresentazioni ingenue sulla dislessia: quali indicazioni per le campagne di prevenzione?. In XX CONGRESSO NAZIONALE AIRIPA I DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO Riassunti degli interventi. unipress.
Rappresentazioni ingenue sulla dislessia: quali indicazioni per le campagne di prevenzione?
DE FABRITIIS, PAOLA;
2011
Abstract
Mentre gli avanzamenti nelle neuroscienze e nelle scienze cognitive sui disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono in grande espansione, molto poco si sa di cosa gli adulti non esperti conoscono di questi disturbi e in particolare della dislessia. Le conoscenze e gli atteggiamenti della gente comune verso i disordini psicologici informano gli operatori sulla propensione dei care-givers ad accertare diagnosi, finanziare riabilitazioni, sostenere l’angoscia per lo stigma legato al disordine evolutivo (Hinshaw, Cicchetti, 2000). Questo lavoro esplora quali informazioni gli adulti possiedono sulla dislessia, che possano aiutare a riconoscerne i sintomi, favorirne la prevenzione o la riabilitazione. 73 adulti sono stati intervistati sulla dislessia. Il 45% dava definizione inadeguate (ad es. menzionando l’inversione di lettere), il 20 % non sapeva rispondere. Le cause erano ascritte a fattori idiosincratici (44%), di natura organica (41%); all’inadeguato supporto ambientale (8%) e alla mancanza di serenità nelle relazioni familiari (7%). Logopedisti e pediatri erano menzionati per diagnosi ed intervento, per primi. Gli psicologi erano citati unicamente per i possibili interventi sulla personalità del singolo bambino o dell’ambiente familiare e quasi mai per le loro conoscenze sullo sviluppo del linguaggio. Si discutono le possibili implicazioni per una campagna d’informazione e prevenzione della dislessia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.