Alcune problematiche che dall’indipendenza in poi erano rimaste sotterranee, represse o soffocate sono tornate prepotentemente a galla con le Primavere arabe del 2011: la crisi dello Stato post-coloniale, il rapporto con il radicalismo islamista nelle sue mille declinazioni, la fragile unità libica, le spinte autonomiste tuareg e lo status della minoranza etno-linguistica berbera. Quest’ultima è, tra tutte, quella che in questi anni ha avuto risvolti meno violenti, pur restando uno dei temi principali dibattuti da governi e partiti politici in quanto direttamente collegato alla democraticità delle riforme costituzionali e, più in generale, delle dinamiche socio-politiche interne. Parlare di “questione berbera” è in realtà fuorviante in quanto si presuppone una problematicità insita nella berbericità, che invece di per sé non dovrebbe comportare alcun ostacolo. È il modo utilizzato dai governi coloniali prima e da quelli nazionali poi, per restare solo all’epoca più contemporanea, nel relazionarsi alle particolarità linguistiche e culturali delle popolazioni berbere che ha generato difficoltà e incomprensioni, per usare degli eufemismi, nella convivenza con il restante “mondo arabo”. Una problematicità quindi derivante dalle vicissitudini storiche, ma che è anche storiografica ovvero legata alle interpretazioni che di tali vicissitudini hanno prodotto le diverse parti in causa: associazioni, militanti e partiti berberisti e/o berberi, nazionalisti arabi pre e post-indipendenze, storici e analisti. In questo articolo farò il punto su alcuni dei momenti storici che in Nord Africa, e in due stati maghrebini in particolare, Marocco e Algeria, hanno coinvolto le comunità nazionali e il concetto di identità.
Roggero, C. (2019). Identità e identitarismi berberi in Nord Africa. Ricostruzione storica/storiografica della "questione berbera". HUMANITAS, 74(6).
Identità e identitarismi berberi in Nord Africa. Ricostruzione storica/storiografica della "questione berbera"
Roggero, C
2019
Abstract
Alcune problematiche che dall’indipendenza in poi erano rimaste sotterranee, represse o soffocate sono tornate prepotentemente a galla con le Primavere arabe del 2011: la crisi dello Stato post-coloniale, il rapporto con il radicalismo islamista nelle sue mille declinazioni, la fragile unità libica, le spinte autonomiste tuareg e lo status della minoranza etno-linguistica berbera. Quest’ultima è, tra tutte, quella che in questi anni ha avuto risvolti meno violenti, pur restando uno dei temi principali dibattuti da governi e partiti politici in quanto direttamente collegato alla democraticità delle riforme costituzionali e, più in generale, delle dinamiche socio-politiche interne. Parlare di “questione berbera” è in realtà fuorviante in quanto si presuppone una problematicità insita nella berbericità, che invece di per sé non dovrebbe comportare alcun ostacolo. È il modo utilizzato dai governi coloniali prima e da quelli nazionali poi, per restare solo all’epoca più contemporanea, nel relazionarsi alle particolarità linguistiche e culturali delle popolazioni berbere che ha generato difficoltà e incomprensioni, per usare degli eufemismi, nella convivenza con il restante “mondo arabo”. Una problematicità quindi derivante dalle vicissitudini storiche, ma che è anche storiografica ovvero legata alle interpretazioni che di tali vicissitudini hanno prodotto le diverse parti in causa: associazioni, militanti e partiti berberisti e/o berberi, nazionalisti arabi pre e post-indipendenze, storici e analisti. In questo articolo farò il punto su alcuni dei momenti storici che in Nord Africa, e in due stati maghrebini in particolare, Marocco e Algeria, hanno coinvolto le comunità nazionali e il concetto di identità.File | Dimensione | Formato | |
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