: Il contributo analizza la condotta tenuta dalle autorità cinesi nelle settimane tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 sulla base delle rilevanti previsioni del Regolamento sanitario internazionale del 2005 dell’OMS (RSI 2005) e del Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati per atti internazionalmente illeciti (Progetto). In particolare, è considerato l’obbligo di comunicazione alla OMS stabilito dal RSI 2005, funzionale alla realizzazione di una governance sanitaria globale e, quindi, alla adozione di misure concertate per contrastare efficacemente l’insorgere di emergenze di sanità pubblica di rilevanza internazionale. La scarsa trasparenza delle autorità cinesi, volta a ridimensionare la gravità della malattia e del numero di contagi, profila anche ipotesi di violazione dell’obbligo di due diligence stabilito dal Progetto. Dalla condotta tenuta sembra infatti che le autorità statali non abbiano fatto tutto quanto ragionevolmente in loro possesso per realizzare gli obiettivi di prevenzione e contrasto alla diffusione internazionale di malattie stabiliti nel RSI 2005. La prova delle condotte internazionalmente illecite è complessa, proprio a causa della dubbia diffusione dei dati che costituisce anche parte dell’illecito stesso. Qualora l’illecito venisse dimostrato, anche le conseguenze presenterebbero delle difficoltà, in particolare rispetto all’individuazione degli Stati lesi e dei danni direttamente causati dalla condotta illecita risulta complessa. Alla luce della possibilità del ripetersi di eventi simili, anche a causa della semplicità e rapidità di spostamenti internazionali, la richiesta di garanzie di non ripetizione appare opportuna.
Baj, G. (2021). Obblighi di notifica e due diligence in materia sanitaria: ipotesi di responsabilità per illecito internazionale nelle prime settimane della pandemia di COVID-19. QUADERNI DI SIDIBLOG, 7, 131-147.
Obblighi di notifica e due diligence in materia sanitaria: ipotesi di responsabilità per illecito internazionale nelle prime settimane della pandemia di COVID-19
Baj, G
2021
Abstract
: Il contributo analizza la condotta tenuta dalle autorità cinesi nelle settimane tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 sulla base delle rilevanti previsioni del Regolamento sanitario internazionale del 2005 dell’OMS (RSI 2005) e del Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati per atti internazionalmente illeciti (Progetto). In particolare, è considerato l’obbligo di comunicazione alla OMS stabilito dal RSI 2005, funzionale alla realizzazione di una governance sanitaria globale e, quindi, alla adozione di misure concertate per contrastare efficacemente l’insorgere di emergenze di sanità pubblica di rilevanza internazionale. La scarsa trasparenza delle autorità cinesi, volta a ridimensionare la gravità della malattia e del numero di contagi, profila anche ipotesi di violazione dell’obbligo di due diligence stabilito dal Progetto. Dalla condotta tenuta sembra infatti che le autorità statali non abbiano fatto tutto quanto ragionevolmente in loro possesso per realizzare gli obiettivi di prevenzione e contrasto alla diffusione internazionale di malattie stabiliti nel RSI 2005. La prova delle condotte internazionalmente illecite è complessa, proprio a causa della dubbia diffusione dei dati che costituisce anche parte dell’illecito stesso. Qualora l’illecito venisse dimostrato, anche le conseguenze presenterebbero delle difficoltà, in particolare rispetto all’individuazione degli Stati lesi e dei danni direttamente causati dalla condotta illecita risulta complessa. Alla luce della possibilità del ripetersi di eventi simili, anche a causa della semplicità e rapidità di spostamenti internazionali, la richiesta di garanzie di non ripetizione appare opportuna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.