Il tempo d’eccezione nella vita sociale con l’evento Covid-19 è stato la prima esperienza traumatica e collettiva dell’Antropocene, non sul pianeta, ma qui “a casa nostra”: interconnessa alla crisi climatica e al cambiamento ambientale accelerato, conseguenza delle forme di estrattivismo e di relazione ambientale del capitalismo a base fossile, ha rivelato la centralità delle nostre relazioni ambientali e la crisi dei modelli con cui pensiamo “natura”. Le dinamiche virali sono non solo specchio e conseguenza delle nostre relazioni ambientali, ma hanno sempre accompagnato i cambiamenti climatici nella storia. Lo “state in casa” ha posto al centro, in modo angoscioso, la crisi ambientale, nuovi perturbanti attori ambientali, anche in forma rivelatrice. Emergono, nell’emergenza, le interazioni e interdipendenze con attori ambientali, anche micro, accanto a quelle macro-atmosferiche, come dinamiche ecologiche e assieme sociali e culturali della crisi climatica. La presenza invisibile di questo nuovo virus colpisce l’immaginario occidentale non perché sia fenomeno inedito, dal momento che da decenni, tanto più nel sud-est asiatico, sono presenti allarmi e anche nuove forme di risposta a eventi virali da zoonosi e passaggio interspecie. Il trauma collettivo è causato dal fatto che, rispetto ad altri e recenti eventi epidemici o di crisi climatica, i mutamenti hanno toccato i centri delle reti globali della modernità occidentale: è l’eccezionalismo etnocentrico, anche in Europa, che ha proiettato le catastrofi umanitarie e i rischi climatici come qualcosa che avviene lontano nel tempo e nello spazio, nei paesi del “sud” o “poveri”, terremotando il nostro immaginario di sicurezza, autonomia e governo dalla “natura”. Abbiamo scoperto come tanto il passaggio di virus interspecie quanto le emissioni climalteranti alla base dei cambiamenti ambientali accelerati siano riflesso non solo del nostro modo di produzione, ma della nostra cosmologia naturalista, dove “natura” riemerge come un’invasione aliena.
Van Aken, M. (2021). PERTURBANTE NELL’ARIA.IL DENTRO/FUORI NELLA CRISI AMBIENTALE. S&F SCIENZAEFILOSOFIA.IT., 25, 169-186.
PERTURBANTE NELL’ARIA.IL DENTRO/FUORI NELLA CRISI AMBIENTALE
Van Aken, M
2021
Abstract
Il tempo d’eccezione nella vita sociale con l’evento Covid-19 è stato la prima esperienza traumatica e collettiva dell’Antropocene, non sul pianeta, ma qui “a casa nostra”: interconnessa alla crisi climatica e al cambiamento ambientale accelerato, conseguenza delle forme di estrattivismo e di relazione ambientale del capitalismo a base fossile, ha rivelato la centralità delle nostre relazioni ambientali e la crisi dei modelli con cui pensiamo “natura”. Le dinamiche virali sono non solo specchio e conseguenza delle nostre relazioni ambientali, ma hanno sempre accompagnato i cambiamenti climatici nella storia. Lo “state in casa” ha posto al centro, in modo angoscioso, la crisi ambientale, nuovi perturbanti attori ambientali, anche in forma rivelatrice. Emergono, nell’emergenza, le interazioni e interdipendenze con attori ambientali, anche micro, accanto a quelle macro-atmosferiche, come dinamiche ecologiche e assieme sociali e culturali della crisi climatica. La presenza invisibile di questo nuovo virus colpisce l’immaginario occidentale non perché sia fenomeno inedito, dal momento che da decenni, tanto più nel sud-est asiatico, sono presenti allarmi e anche nuove forme di risposta a eventi virali da zoonosi e passaggio interspecie. Il trauma collettivo è causato dal fatto che, rispetto ad altri e recenti eventi epidemici o di crisi climatica, i mutamenti hanno toccato i centri delle reti globali della modernità occidentale: è l’eccezionalismo etnocentrico, anche in Europa, che ha proiettato le catastrofi umanitarie e i rischi climatici come qualcosa che avviene lontano nel tempo e nello spazio, nei paesi del “sud” o “poveri”, terremotando il nostro immaginario di sicurezza, autonomia e governo dalla “natura”. Abbiamo scoperto come tanto il passaggio di virus interspecie quanto le emissioni climalteranti alla base dei cambiamenti ambientali accelerati siano riflesso non solo del nostro modo di produzione, ma della nostra cosmologia naturalista, dove “natura” riemerge come un’invasione aliena.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
12-VANAKEN S&F.pdf
accesso aperto
Tipologia di allegato:
Publisher’s Version (Version of Record, VoR)
Dimensione
527.58 kB
Formato
Adobe PDF
|
527.58 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.