La geografia umana degli ultimi decenni ha completamento ridisegnato, attraverso le migrazioni -siano esse forzate o volontarie- la mappa del nostro pianeta, mettendo fortemente in discussione la concezione tradizionale di confini nazionali e frontiere, così come la netta dicotomia tra Nord e Sud globali. La migrazione forzata, in particolare, ha portato alla ribalta un costrutto piuttosto diffuso nella medicina psicologica: il concetto di trauma e disturbo posttraumatico da stress (DPTS). Tale costrutto analizza la risposta sintomatica ad eventi critici, catastrofici e impattanti sulla salute mentale delle persone in movimento, prima, durante e dopo il processo migratorio. Tuttavia, il concetto di DPTS rischia di non includere quegli antecedenti e quelle determinanti complesse che caratterizzano la sofferenza umana a seguito di migrazione forzata, riducendo un problema con ampie implicazioni sui diritti umani al mero discorso di natura medica e psicologica. Nel corso dell’intervento verranno delineati alcuni costrutti alternativi quali quello di capitale sociale, qualità della vita e insicurezza umano che dovrebbero contribuire a ridisegnare la geografia della sofferenza traumatica del migrante e, più in generale, la mappa della salute mentale globale nella contemporaneità.
Veronese, G. (2021). TRAUMA NELLE MIGRAZIONI. Intervento presentato a: Migrazioni e violenza: viaggio di genere verso l’integrazione e il benessere della donna!, Milano.
TRAUMA NELLE MIGRAZIONI
Veronese, G.Primo
2021
Abstract
La geografia umana degli ultimi decenni ha completamento ridisegnato, attraverso le migrazioni -siano esse forzate o volontarie- la mappa del nostro pianeta, mettendo fortemente in discussione la concezione tradizionale di confini nazionali e frontiere, così come la netta dicotomia tra Nord e Sud globali. La migrazione forzata, in particolare, ha portato alla ribalta un costrutto piuttosto diffuso nella medicina psicologica: il concetto di trauma e disturbo posttraumatico da stress (DPTS). Tale costrutto analizza la risposta sintomatica ad eventi critici, catastrofici e impattanti sulla salute mentale delle persone in movimento, prima, durante e dopo il processo migratorio. Tuttavia, il concetto di DPTS rischia di non includere quegli antecedenti e quelle determinanti complesse che caratterizzano la sofferenza umana a seguito di migrazione forzata, riducendo un problema con ampie implicazioni sui diritti umani al mero discorso di natura medica e psicologica. Nel corso dell’intervento verranno delineati alcuni costrutti alternativi quali quello di capitale sociale, qualità della vita e insicurezza umano che dovrebbero contribuire a ridisegnare la geografia della sofferenza traumatica del migrante e, più in generale, la mappa della salute mentale globale nella contemporaneità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.