Come noto, la riflessività della conoscenza è al cuore di molte analisi che hanno attraversato la storia delle idee a partire dalla metà del XX secolo. Da più prospettive è stata sottolineata l’impossibilità del carattere oggettivo della scienza. In questa cornice, risulta quindi cruciale problematizzare le categorie attorno alle quali si è costituita e si riproduce una disciplina, interrogandosi sulle pratiche di ricerca nonché sullo sguardo del ricercatore e della ricercatrice e sul suo coinvolgimento nel campo che intende studiare, con l’obiettivo di mettere a fuoco i processi di costruzione della conoscenza scientifica e di senso-comune. Questa nuova consapevolezza epistemologica sembra particolarmente urgente di fronte alla rapidità del cambiamento sociale e culturale che caratterizza le società globali. Se è vero che non c’è epoca come quella contemporanea, in cui si riscontrano i più alti tassi di movimento degli attori sociali, affinare il tool-kit teorico relativo al movimento dei soggetti della contemporaneità sembra un’operazione più che necessaria. Obiettivo del saggio è riflettere sui concetti di migrazione, mobilità e turismo e sui loro confini semantici, attraverso un’ottica generazionale. Attingendo da un recente percorso di ricerca di tipo qualitativo sulla condizione giovanile contemporanea e sulle forme che assume la transizione alla vita adulta dei giovani – in particolare di quelle biografie attraversate dal movimento geografico verso l’estero -, il saggio appunta la propria attenzione sui processi di decostruzione cui sono soggette le categorie di migrazione, mobilità e turismo alla luce delle esperienze di movimento delle giovani generazioni.
Camozzi, I. (2019). Giovani in transizione. Una lettura generazionale dei concetti di mobilità, migrazione e turismo. SCRITTURE MIGRANTI, 13, 20-39.
Giovani in transizione. Una lettura generazionale dei concetti di mobilità, migrazione e turismo
Camozzi, I
2019
Abstract
Come noto, la riflessività della conoscenza è al cuore di molte analisi che hanno attraversato la storia delle idee a partire dalla metà del XX secolo. Da più prospettive è stata sottolineata l’impossibilità del carattere oggettivo della scienza. In questa cornice, risulta quindi cruciale problematizzare le categorie attorno alle quali si è costituita e si riproduce una disciplina, interrogandosi sulle pratiche di ricerca nonché sullo sguardo del ricercatore e della ricercatrice e sul suo coinvolgimento nel campo che intende studiare, con l’obiettivo di mettere a fuoco i processi di costruzione della conoscenza scientifica e di senso-comune. Questa nuova consapevolezza epistemologica sembra particolarmente urgente di fronte alla rapidità del cambiamento sociale e culturale che caratterizza le società globali. Se è vero che non c’è epoca come quella contemporanea, in cui si riscontrano i più alti tassi di movimento degli attori sociali, affinare il tool-kit teorico relativo al movimento dei soggetti della contemporaneità sembra un’operazione più che necessaria. Obiettivo del saggio è riflettere sui concetti di migrazione, mobilità e turismo e sui loro confini semantici, attraverso un’ottica generazionale. Attingendo da un recente percorso di ricerca di tipo qualitativo sulla condizione giovanile contemporanea e sulle forme che assume la transizione alla vita adulta dei giovani – in particolare di quelle biografie attraversate dal movimento geografico verso l’estero -, il saggio appunta la propria attenzione sui processi di decostruzione cui sono soggette le categorie di migrazione, mobilità e turismo alla luce delle esperienze di movimento delle giovani generazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.