Analisi della domanda (secondo i profili dei cittadini e MMG per disegnare un efficace sistema di gestione della domanda di prestazioni sanitarie)

Le prescrizioni farmaceutiche, insieme alle ospedalizzazioni e all’erogazione di prestazioni sanitarie ambulatoriali, possono rappresentare un valido strumento per stimare la domanda di salute di una popolazione di riferimento, con l’obiettivo di migliorare l’offerta di un sistema sanitario adeguandola ai reali bisogni di salute dei cittadini residenti nel territorio. Partendo da un’analisi di benchmark, a livello nazionale e internazionale, dei progetti più innovativi ed efficaci nella gestione dell’offerta sanitaria, è stato sviluppato un modello teorico di segmentazione ed analisi della domanda di salute, basata, tra l’altro, sulle prescrizioni dei farmaci. Per dimostrare la validità del modello è stato condotto un test pilota nella ASL MI3, corrispondente all’area geografica di Monza e Brianza, in quanto ben rappresentativa della popolazione della Regione (bacino d’utenza di circa un milione di individui, pari cioè al 10% del totale della Lombardia). Il test pilota ha fornito una fotografia della spesa totale e pro-capite per ogni segmento, permettendo di dettagliare con precisione il peso economico di ciascun segmento della popolazione. Nel 2005, la spesa sanitaria degli assistiti dall’ASL è complessivamente di €834 milioni, con un costo medio procapite di €809. Il 53% del campione risulta essere sano con un costo per assistito di €180. Il secondo gruppo più numeroso è costituito dai soggetti con una sola malattia cronica (14%) seguito dal segmento “soggetti con più malattie croniche” (13%) i cui costi medi procapite sono rispettivamente di €916 e di €3.457. I costi dovuti al ricovero sono quelli che incidono maggiormente sulla spesa totale di ogni segmento (dal 42% al 89%), ad eccezione dei gruppi “ignoti”, “soggetti con patologia cronica di lieve entità” e “sani”, dove le visite ambulatoriali e specialistiche sono la principale componente di costo che rappresenta il 42-45% della spesa totale. L’ analisi conferma che i database amministrativi contengono informazioni importanti per descrivere la popolazione degli assistiti e permettono di collegare i costi sostenuti dal Servizio Sanitario Regionale agli aspetti demografici e clinici. Il modello proposto andrebbe testato ulteriormente per migliorarne le potenzialità informative ai fini della programmazione sanitaria e per favorire un uso più efficiente ed efficace delle risorse.