L’espressione “robotica educativa” indica l’utilizzo di robot come strumenti mediatori dell’apprendimento in contesti scolastici o extra-scolastici. Le attività generalmente proposte agli studenti comportano la realizzazione e la sperimentazione di programmi che permettono al robot di reagire in modi desiderati agli stimoli sensoriali, nonché, in alcuni casi, la costruzione fisica del robot stesso. Queste attività si basano sull’assunzione secondo cui la costruzione e la programmazione robotica, sotto certe condizioni, possano “allenare” capacità visuo-spaziali, ragionamento e creatività nelle loro molteplici dimensioni legate all’osservazione, previsione, scoperta e spiegazione dei fenomeni e all’identificazione ed esecuzione di strategie per risolvere problemi di vario genere. Molti insegnanti ritengono inoltre che la costruzione e la programmazione robotica possano facilitare lo sviluppo di capacità e competenze di natura disciplinare, soprattutto legate all’area scientifica, matematica e tecnologica. Sono convinzioni davvero fondate? Questa domanda viene affrontata, da vari punti di vista, negli articoli raccolti in questo numero speciale, che articolano alcuni contributi presentati al Convegno nazionale dal titolo “Giocare a pensare. Metodi e tecnologie per l’uso educativo e didattico dei robot” organizzato dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca (20 Maggio 2017).
Datteri, E., Zecca, L. (2018). Metodi e tecnologie per l'uso educativo e didattico dei robot. MONDO DIGITALE, 17(65).
Metodi e tecnologie per l'uso educativo e didattico dei robot
Datteri, E.
;Zecca, L.
2018
Abstract
L’espressione “robotica educativa” indica l’utilizzo di robot come strumenti mediatori dell’apprendimento in contesti scolastici o extra-scolastici. Le attività generalmente proposte agli studenti comportano la realizzazione e la sperimentazione di programmi che permettono al robot di reagire in modi desiderati agli stimoli sensoriali, nonché, in alcuni casi, la costruzione fisica del robot stesso. Queste attività si basano sull’assunzione secondo cui la costruzione e la programmazione robotica, sotto certe condizioni, possano “allenare” capacità visuo-spaziali, ragionamento e creatività nelle loro molteplici dimensioni legate all’osservazione, previsione, scoperta e spiegazione dei fenomeni e all’identificazione ed esecuzione di strategie per risolvere problemi di vario genere. Molti insegnanti ritengono inoltre che la costruzione e la programmazione robotica possano facilitare lo sviluppo di capacità e competenze di natura disciplinare, soprattutto legate all’area scientifica, matematica e tecnologica. Sono convinzioni davvero fondate? Questa domanda viene affrontata, da vari punti di vista, negli articoli raccolti in questo numero speciale, che articolano alcuni contributi presentati al Convegno nazionale dal titolo “Giocare a pensare. Metodi e tecnologie per l’uso educativo e didattico dei robot” organizzato dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca (20 Maggio 2017).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
MD75_Editoriale.pdf
accesso aperto
Descrizione: Articolo principale
Tipologia di allegato:
Publisher’s Version (Version of Record, VoR)
Dimensione
149.41 kB
Formato
Adobe PDF
|
149.41 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.