Il dato essenziale dell’esperienza del bambino, che orienta il suo imprescindibile modo d’essere, di abitare e conoscere il mondo è il suo corpo. Agendo con le sue azioni e i suoi sensi sugli oggetti della realtà, egli rintraccia i significati, strutturandoli in schemi e infine in concetti. Una didattica capace di dare corpo al sapere, di incontrare la disponibilità ad apprendere del bambino a livello della sua sensibilità più autentica continua in molti casi a essere limitata a poche ore di pratica motoria e sportiva delegate a uno specialista. Sicuramente tutto ciò merita un’attenta riflessione e un potenziamento della sua presenza. Ma l’opportunità data ai bambini di vivere l’apprendimento in maniera globale passa inevitabilmente anche dalla disponibilità dell’insegnante a mettersi in gioco, a coltivare un proprio sguardo e una sensibilità motoria sui processi di cui è facilitatore. A trovare innanzitutto il proprio benessere corporeo per poter promuovere quello dei bambini. Il presente saggio riflette su queste condizioni, proponendo la pedagogia del corpo come cornice teorico-operativa cui attingere per liberare risorse e opportunità.
Gamelli, I. (2019). Bisogna innanzitutto essere corpo. La proposta della pedagogia del corpo per la formazione dell’educatore. GIORNALE ITALIANO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE, SPORT E DIDATTICA INCLUSIVA, 27-34 [10.32043/gsd.v3i4.148].
Bisogna innanzitutto essere corpo. La proposta della pedagogia del corpo per la formazione dell’educatore
Gamelli, I
2019
Abstract
Il dato essenziale dell’esperienza del bambino, che orienta il suo imprescindibile modo d’essere, di abitare e conoscere il mondo è il suo corpo. Agendo con le sue azioni e i suoi sensi sugli oggetti della realtà, egli rintraccia i significati, strutturandoli in schemi e infine in concetti. Una didattica capace di dare corpo al sapere, di incontrare la disponibilità ad apprendere del bambino a livello della sua sensibilità più autentica continua in molti casi a essere limitata a poche ore di pratica motoria e sportiva delegate a uno specialista. Sicuramente tutto ciò merita un’attenta riflessione e un potenziamento della sua presenza. Ma l’opportunità data ai bambini di vivere l’apprendimento in maniera globale passa inevitabilmente anche dalla disponibilità dell’insegnante a mettersi in gioco, a coltivare un proprio sguardo e una sensibilità motoria sui processi di cui è facilitatore. A trovare innanzitutto il proprio benessere corporeo per poter promuovere quello dei bambini. Il presente saggio riflette su queste condizioni, proponendo la pedagogia del corpo come cornice teorico-operativa cui attingere per liberare risorse e opportunità.File | Dimensione | Formato | |
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