Un crocicchio della critica pascoliana: Contini e Debenedetti

Lo scritto si sofferma su un episodio decisivo nella storia della critica pascoliana: il saggio di Gianfranco Contini Il linguaggio di Pascoli. Il confronto ravvicinato con i coevi lavori su Pascoli di Giacomo Debenedetti fa emergere un dialogo a distanza tra i due maggiori critici del nostro Novecento. Le due interpretazioni, avanzate da versanti ermeneutici apparentemente opposti, tendono a convergere, rivelando interferenze, debiti, tic stilistici. Nel medesimo frangente – il centenario della nascita del poeta – due diversissimi temperamenti critici e umani cercano di risolvere l’enigma-Pascoli proponendo ipotesi sostanzialmente affini, ancorché formulate in linguaggi critici divergenti. Alla distanza uno è risultato più efficace, grazie alla sua incisiva perentorietà, e ha goduto di larga diffusione; l’altro, più cauto e perifrastico e meno facilmente schematizzabile, si è rivelato (sia pur per vie indirette) più produttivo