Siamo passati dalla crisi del modello d’autorità tradizionale, esplosa negli anni settanta del novecento con la contestazione giovanile, a una situazione attuale in cui prevale l’incapacità delle famiglie e comunque di chi rappresenta le istituzioni di porre regole. Si riscontra, d’altra parte, l’affermarsi di personalità narcisistiche, bisognose di trovare un rinforzo nel successo pubblico della propria immagine. Si può ipotizzare un nesso fra queste due circostanze. La violenta e brusca caduta della percezione di legittimità delle norme, dei modelli e dei valori predefiniti ha inevitabilmente lasciato sul campo detriti e macerie liquidati forse con troppa fretta. I giovani e la società stessa più in generale pagano lo scotto del vuoto di riflessione, della non elaborazione dei detriti rimasti dopo l’attacco ai vecchi modelli autoritari. Nel modello autoritario i bisogni profondi delle persone e dell’infanzia non venivano nemmeno considerati, generando così soggetti senza fondamenta solide. Una volta crollato il modello autoritario – che fungeva da sostegno, per quanto rigido - sono emerse, in tutta la loro drammaticità, le fragili basi su cui le nostre generazioni si sono costruite. La pedagogia può svolgere un ruolo significativo nella direzione di una rielaborazione dei detriti ancora in sospeso, in quanto dispone ormai di modelli, metodologie e strumenti in grado di essere utilizzati per questa finalità, sia sul piano individuale sia sul piano sociale e collettivo.
Riva, M. (2012). Giovani oggi: riflessioni pedagogiche tra crisi del modello d'autorità e sindrome narcisistica. EDUCATION SCIENCES & SOCIETY, 3(1), 36-58.
Giovani oggi: riflessioni pedagogiche tra crisi del modello d'autorità e sindrome narcisistica
RIVA, MARIA GRAZIA
2012
Abstract
Siamo passati dalla crisi del modello d’autorità tradizionale, esplosa negli anni settanta del novecento con la contestazione giovanile, a una situazione attuale in cui prevale l’incapacità delle famiglie e comunque di chi rappresenta le istituzioni di porre regole. Si riscontra, d’altra parte, l’affermarsi di personalità narcisistiche, bisognose di trovare un rinforzo nel successo pubblico della propria immagine. Si può ipotizzare un nesso fra queste due circostanze. La violenta e brusca caduta della percezione di legittimità delle norme, dei modelli e dei valori predefiniti ha inevitabilmente lasciato sul campo detriti e macerie liquidati forse con troppa fretta. I giovani e la società stessa più in generale pagano lo scotto del vuoto di riflessione, della non elaborazione dei detriti rimasti dopo l’attacco ai vecchi modelli autoritari. Nel modello autoritario i bisogni profondi delle persone e dell’infanzia non venivano nemmeno considerati, generando così soggetti senza fondamenta solide. Una volta crollato il modello autoritario – che fungeva da sostegno, per quanto rigido - sono emerse, in tutta la loro drammaticità, le fragili basi su cui le nostre generazioni si sono costruite. La pedagogia può svolgere un ruolo significativo nella direzione di una rielaborazione dei detriti ancora in sospeso, in quanto dispone ormai di modelli, metodologie e strumenti in grado di essere utilizzati per questa finalità, sia sul piano individuale sia sul piano sociale e collettivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.