Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell’accesso alle risorse urbane emergenti nella città contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilità urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilità/possibilità che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all’accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, età, genere...) che inedite (sovranità nell’uso del tempo, capitale di mobilità, residenzialità...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all’organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attività. Il saggio è composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica è finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilità e al nesso mobilità-accessibilità-equità sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimità e accesso alle opportunities urbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
Borlini, B., Melzi, C., Memo, F. (2011). Mobilità, accessibilità ed equità sociale. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, 1(94), 86-102 [10.3280/SUR2011-094007].
Mobilità, accessibilità ed equità sociale
BORLINI, BARBARA GIULIA;MELZI, CLARA;MEMO, FRANCESCO
2011
Abstract
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell’accesso alle risorse urbane emergenti nella città contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilità urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilità/possibilità che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all’accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, età, genere...) che inedite (sovranità nell’uso del tempo, capitale di mobilità, residenzialità...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all’organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attività. Il saggio è composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica è finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilità e al nesso mobilità-accessibilità-equità sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimità e accesso alle opportunities urbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.