L’etica delle immagini pone la questione del comportamento o delle pratiche che un soggetto contemporaneo può/deve avere rispetto alla situazione nella quale l’immaginario è diventato quella potenza coattiva che “ci dice come e che cosa dobbiamo desiderare”. Si tratta dunque di tracciare la genesi, di fare l’archeologia di quelle immagini influenti che ci abbagliano e ci confondono, imprimendosi nella retina e nella psiche del cittadino-consumatore di merci e di segni. La domanda etica – come devo agire? – è posta qui prima di tutto componendo uno scenario delle teorie dell’immaginario contemporaneo (nella sua trasformazione da “archivio” in “facoltà” del sogetto, e infine in anonima “macchina” di desiderio) e in secondo luogo prospettando le differenti possibilità di un’etica che ci si offrono: dalla contrapposizione tragica alla logica perversa del godimento e dei suoi paradigmi. Il lavoro si conclude con un’appendice che discute la possibilità attuale del sacro - punto di congiunzione e di conflitto tra le tematiche dell’immagine e le questioni dell’etica - e le sue aporie. INDICE: E’ là fuori (una premessa); 1. Lo scenario dell’immaginario; Archivio, facoltà, Macchina. Immagini. Simbolo. La natura del rimando. Reale. Ridefinire ‘immaginario. Tre questioni. Funzione e ruolo. Sistemi, luoghi di produzione. La domanda etica; 2. Le possibilità di un’etica; Le tre etiche. I quarto polo. Macchia cieca. Conta solo la musica. Scegliere il peggio. Nel nome di Kant. La nobile arte della resistenza. Immagini che bruciano. Microfisica del godimento. Il regolo di Lesbo; Giunge una voce (una conclusione); Appendice. Il sacro come problema estetico; Bibliografia
Carmagnola, R. (2010). Abbagliati e confusi. Una discussione sull'etica delle immagini. Milano : Christian Marinotti.
Abbagliati e confusi. Una discussione sull'etica delle immagini
CARMAGNOLA, REMIGIO PIERO FULVIO
2010
Abstract
L’etica delle immagini pone la questione del comportamento o delle pratiche che un soggetto contemporaneo può/deve avere rispetto alla situazione nella quale l’immaginario è diventato quella potenza coattiva che “ci dice come e che cosa dobbiamo desiderare”. Si tratta dunque di tracciare la genesi, di fare l’archeologia di quelle immagini influenti che ci abbagliano e ci confondono, imprimendosi nella retina e nella psiche del cittadino-consumatore di merci e di segni. La domanda etica – come devo agire? – è posta qui prima di tutto componendo uno scenario delle teorie dell’immaginario contemporaneo (nella sua trasformazione da “archivio” in “facoltà” del sogetto, e infine in anonima “macchina” di desiderio) e in secondo luogo prospettando le differenti possibilità di un’etica che ci si offrono: dalla contrapposizione tragica alla logica perversa del godimento e dei suoi paradigmi. Il lavoro si conclude con un’appendice che discute la possibilità attuale del sacro - punto di congiunzione e di conflitto tra le tematiche dell’immagine e le questioni dell’etica - e le sue aporie. INDICE: E’ là fuori (una premessa); 1. Lo scenario dell’immaginario; Archivio, facoltà, Macchina. Immagini. Simbolo. La natura del rimando. Reale. Ridefinire ‘immaginario. Tre questioni. Funzione e ruolo. Sistemi, luoghi di produzione. La domanda etica; 2. Le possibilità di un’etica; Le tre etiche. I quarto polo. Macchia cieca. Conta solo la musica. Scegliere il peggio. Nel nome di Kant. La nobile arte della resistenza. Immagini che bruciano. Microfisica del godimento. Il regolo di Lesbo; Giunge una voce (una conclusione); Appendice. Il sacro come problema estetico; BibliografiaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.