Il gruppo a scuola: brevi riflessioni in prospettiva storica

The contribution focuses on the theme of the group within the school and offers some brief reflections on the history of education. At the end of the nineteenth and early twentieth century, in fact, we come to a real reflection on the role and dynamics of the group in the processes of teaching and learning. The essay analyzes the considerations of some authors. In Cousinet's work, for example, the working group methodology is correlated with many factors and with many components of the teaching and learning process. In Freinet's writings and experiments the correlation between the use of the group method at school and the formation of conscious and cooperative adults in social life clearly emerges: the group, therefore, is no longer seen as a simple methodology or as an instrument in order to better maintain discipline in the classroom, but as a training path to create future citizens able to relate in a collaborative and empathetic way with others. This perspective is also present in Mario Lodi: the author proposes a school that takes as an example the example of scientists working in teams, guided by the comparison and certainty of the method. The use of the group, also in this case, is aimed at creating democratic citizens.

Il contributo si focalizza sul tema del gruppo all’interno della scuola, e propone alcune brevi riflessioni sulla storia dell’educazione. Alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, infatti, si giunge ad una vera e propria riflessione sul ruolo e sulle dinamiche di gruppo nei processi di insegnamento e di apprendimento. Il saggio analizza le considerazioni di alcuni pensatori. Nell’opera di Cousinet, ad esempio, la metodologia del gruppo di lavoro è messa in correlazione con molti fattori e con molte componenti del processo di insegnamento e di apprendimento. Negli scritti e nelle sperimentazioni di Freinet emerge con chiarezza la correlazione fra uso del metodo di gruppo a scuola e formazione di adulti consapevoli e cooperativi nella vita sociale: il gruppo, quindi, non è più visto come una semplice metodologia o come uno strumento al fine di mantenere con maggiore facilità la disciplina in classe, ma come percorso formativo per creare futuri cittadini capaci di relazionarsi in maniera collaborativa ed empatica con gli altri. Questa prospettiva è presente anche in Mario Lodi: l’autore propone infatti una scuola che prende a modello l’esempio degli scienziati che lavorano in équipe, guidati dal confronto e dalla certezza del metodo. L’uso del gruppo, anche in questo caso, è finalizzato a creare cittadini democratici.