Il disagio evolutivo non è una prerogativa della stagione iniziale della vita. Tutto il tempo dell’esistenza umana sulla scena dell’azione sociale richiede forti capacità di adattamento e suscita continui mutamenti nei sentimenti e nell’emotività degli attori in gioco. L’evidenza scientifica prova che proprio la classe di età più anziana subisce in maniera più forte ed accentuata, a causa della maggiore vulnerabilità, le insidie e le insicurezze presenti nella vita quotidiana. Questo saggio rappresenta il felice esito di un’indagine sulla percezione della criminalità e sui bisogni di tutela individuale e collettiva degli anziani dei Comuni dei territori a sud di Milano. L’indagine qualitativa e motivazionale ha interrogato un campione di 255 anziani sulla qualità della vita e sugli aspetti di criticità. L’indagine è importante perchè rappresenta la testimonianza autentica di uno spaccato di stili di vita e di preoccupazioni reali. Siamo all’inizio di un nuovo modo di incontrare e interpretare la realtà in cui viviamo, è uno dei primi tasselli di indagini di self-report sull’opinione pubblica. Nessuno di noi è “nato imparato” e può arrogarsi di rappresentare i bisogni dei nostri simili. Questo lavoro afferma l’importanza di seguire una nuova strada, un nuovo metodo ecologico, di ascoltare i bisogni della gente e di fare un bagno di umiltà prima di proporre politiche sociali. Il volume parte dal presupposto che la condizione anziana misuri e produca sentimenti di paura nell’interazione sociale della vita quotidiana. Per questo sono state sondate la consistenza e la natura delle reti di amicizia, di sostegno e di protezione che circondano gli anziani e l’incidenza delle fonti di informazione televisive e della carta stampata che concorrono a formare le opinioni sulla realtà circostante. Assieme alle informazioni relative alla condizione di salute, alla scolarità ed ai mestieri patrimonio degli anziani intervistati, queste risultanze sulle reti di socializzazione sono state incrociate con una batteria di quesiti sulle rappresentazioni dell’insicurezza e della paura nella vita quotidiana e sui reati realmente subiti o a cui si è stati testimoni. Collocare il problema della sicurezza dentro i fattori relazionali e culturali della esistenza quotidiana degli anziani, permette all’indagine di suggerire concrete ipotesi di sviluppo della comunità locale, di buone prassi che possono essere prese a modello dai decisori politici nei territori considerati. Molti quesiti sondavano la qualità della vita nei Comuni considerati ed i luoghi ed i tempi quotidiani della paura. La ricerca empirica voleva approfondire le rappresentazioni sociali dell’insicurezza e la paura di vittimizzazione comprendendone i riflessi sui comportamenti agiti nella vita quotidiana e sulle reali necessità di protezione. Questo è il vero valore aggiunto dell’indagine che affronta il punto di vista degli anziani, l’influenza della paura e i cambiamenti messi in atto nelle loro abitudini quotidiane e suggerisce a tutti noi un’arco di bisogni concreti e di misure di protezione da realizzare a loro tutela. Nella parte del saggio che affronta la vittimizzazione subita, ci si concentra sulle conseguenze fisiopsichiche subite e sviluppate nel tempo dagli anziani e sulle ragioni che hanno motivato la denuncia o il non ricorso alla denuncia. Il libro è un punto di vista, è un racconto, è un’approfondimento sul valore delle reti sociali nel mitigare il sentimento della paura nelle interpretazioni della vita quotidiana e una testimonianza dei risvolti psicologici che governano la paura.

Rossi, E. (2009). Paure e bisogni di sicurezza degli anziani. [Milano] : Bruno Mondadori.

Paure e bisogni di sicurezza degli anziani

ROSSI, EUGENIO
2009

Abstract

Il disagio evolutivo non è una prerogativa della stagione iniziale della vita. Tutto il tempo dell’esistenza umana sulla scena dell’azione sociale richiede forti capacità di adattamento e suscita continui mutamenti nei sentimenti e nell’emotività degli attori in gioco. L’evidenza scientifica prova che proprio la classe di età più anziana subisce in maniera più forte ed accentuata, a causa della maggiore vulnerabilità, le insidie e le insicurezze presenti nella vita quotidiana. Questo saggio rappresenta il felice esito di un’indagine sulla percezione della criminalità e sui bisogni di tutela individuale e collettiva degli anziani dei Comuni dei territori a sud di Milano. L’indagine qualitativa e motivazionale ha interrogato un campione di 255 anziani sulla qualità della vita e sugli aspetti di criticità. L’indagine è importante perchè rappresenta la testimonianza autentica di uno spaccato di stili di vita e di preoccupazioni reali. Siamo all’inizio di un nuovo modo di incontrare e interpretare la realtà in cui viviamo, è uno dei primi tasselli di indagini di self-report sull’opinione pubblica. Nessuno di noi è “nato imparato” e può arrogarsi di rappresentare i bisogni dei nostri simili. Questo lavoro afferma l’importanza di seguire una nuova strada, un nuovo metodo ecologico, di ascoltare i bisogni della gente e di fare un bagno di umiltà prima di proporre politiche sociali. Il volume parte dal presupposto che la condizione anziana misuri e produca sentimenti di paura nell’interazione sociale della vita quotidiana. Per questo sono state sondate la consistenza e la natura delle reti di amicizia, di sostegno e di protezione che circondano gli anziani e l’incidenza delle fonti di informazione televisive e della carta stampata che concorrono a formare le opinioni sulla realtà circostante. Assieme alle informazioni relative alla condizione di salute, alla scolarità ed ai mestieri patrimonio degli anziani intervistati, queste risultanze sulle reti di socializzazione sono state incrociate con una batteria di quesiti sulle rappresentazioni dell’insicurezza e della paura nella vita quotidiana e sui reati realmente subiti o a cui si è stati testimoni. Collocare il problema della sicurezza dentro i fattori relazionali e culturali della esistenza quotidiana degli anziani, permette all’indagine di suggerire concrete ipotesi di sviluppo della comunità locale, di buone prassi che possono essere prese a modello dai decisori politici nei territori considerati. Molti quesiti sondavano la qualità della vita nei Comuni considerati ed i luoghi ed i tempi quotidiani della paura. La ricerca empirica voleva approfondire le rappresentazioni sociali dell’insicurezza e la paura di vittimizzazione comprendendone i riflessi sui comportamenti agiti nella vita quotidiana e sulle reali necessità di protezione. Questo è il vero valore aggiunto dell’indagine che affronta il punto di vista degli anziani, l’influenza della paura e i cambiamenti messi in atto nelle loro abitudini quotidiane e suggerisce a tutti noi un’arco di bisogni concreti e di misure di protezione da realizzare a loro tutela. Nella parte del saggio che affronta la vittimizzazione subita, ci si concentra sulle conseguenze fisiopsichiche subite e sviluppate nel tempo dagli anziani e sulle ragioni che hanno motivato la denuncia o il non ricorso alla denuncia. Il libro è un punto di vista, è un racconto, è un’approfondimento sul valore delle reti sociali nel mitigare il sentimento della paura nelle interpretazioni della vita quotidiana e una testimonianza dei risvolti psicologici che governano la paura.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
Paure, sicurezza, anziani
Italian
2009
9788861593435
Bruno Mondadori
177
Rossi, E. (2009). Paure e bisogni di sicurezza degli anziani. [Milano] : Bruno Mondadori.
none
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/20897
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