La centralità dei margini. Politiche dell'abitare e pratiche di ospitalità nella Milano contemporanea.

This thesis aims to analyze anthropologically the loss of the home and the institutional and informal policies of resolution, adaptation and negotiation of these phenomena in contemporary Milan. This work investigates the value of marginal practices, policies and imaginaries in rethinking forms of citizenship and civil participation. I explore the “centrality of the margins” in relation to the policies of eviction and hospitality acted, suffered and negotiated in contemporary Milan. The centrality of the margins is understood in two ways: on the one hand, according to Malighetti, it proposes an anthropological reflection focusing on forms and processes of production and reproduction of urban marginalization, aiming to break down the social stigma that the peripherization of marginal practices implies; on the other hand, I also mean a large socio-economic process that tends to manipulate, exploit, and profit from the margins of the city and their continuous re-production, endowed with an unexpected economic centrality. In the first chapter I outline, from the geographical-historical contextualization of the phenomenon analyzed, some useful analytical tools for the purposes of urban anthropology sensitive to the context (anthropology in the city) and, at the same time, tense to a theoretical interpretation of urban life (anthropology of the city). The second chapter shows, through the different perspectives of social actors, the social construction of the categories of home making and the housing policies. The third chapter takes into account the legal structure of the eviction orders, understood as “ideal” socio-political management of the phenomenon. In the fourth chapter, I analyze the construction of the eviction through the study of practices, representations and moral worlds of some actors “officially” involved in the process. The fifth chapter try to answer to the following question: how does the Unione Unquilini union oppose to eviction orders in Milan? Some occupation and expulsion cases are discussed in the sixth and seventh chapters. In the eighth chapter I analyze how eviction and expulsion orders produce subjects without status, which oblige the institutions to formalize this lack of status through the ritualization of practices and policies of hospitality. The ninth chapter try to answer to the question: what kind of hospitality and assistance policies are implemented by the Municipality of Milan in order to solve the “evicted issue”? In the tenth chapter, I focus on the history of the “social residence project” through the voices of those who live in it and run it. Based on ethnographic research, I propose in general a reflection on the social value of the home in contemporary Milan. Through an analysis of the forced loss of the domestic environment and its institutional and informal resolution, my attempt is to show the centrality of dwelling practices in understanding the contemporary urban socio-economic dynamics.

Questo lavoro intende analizzare antropologicamente la perdita della casa e le politiche, istituzionali e informali, di risoluzione, adattamento e negoziazione della stessa nella Milano contemporanea. Più in generale, il lavoro indaga il valore delle pratiche, delle politiche e degli immaginari marginali nella riformulazione delle forme di cittadinanza e partecipazione civile nelle società contemporanee. Nello specifico, ho esplorato “la centralità dei margini” in relazione alle politiche di sfratto e di ospitalità agite, subite e negoziate nella Milano contemporanea. La centralità dei margini viene intesa in due sensi: da un lato, si affianca alla proposta di Malighetti, invitando a una riflessione antropologica che si concentri sulle forme e i processi di produzione e di riproduzione della marginalità urbana, nel tentativo di scardinare lo stigma sociale che prevede la periferizzazione delle pratiche marginali; dall’altro lato, con centralità dei margini intendo anche un vasto processo socio-economico che tende a manipolare, sfruttare e ottenere profitto proprio dai margini urbani e dalla loro continua ri-produzione, dotandoli di una inaspettata centralità economica. Nel primo capitolo delineo, a partire dalla contestualizzazione storico-geografica del fenomeno analizzato, alcuni possibili strumenti analitici che ho ritenuto utili ai fini di un’antropologia urbana attenta al contesto (antropologia nella città) e, allo stesso tempo, tesa a una formulazione teorica più ampia rispetto all’interpretazione della vita urbana (antropologia della città). Nel secondo capitolo mostro, attraverso le diverse prospettive degli attori sociali e i processi costruiti a partire dalla loro interazione, come è emersa nel campo la categoria di casa. Nel terzo capitolo, che apre l’area tematica relativa alla perdita della casa, mi interrogo sulla struttura giuridica del provvedimento di sfratto, intesa come processualità “ideale” di gestione socio-politico del fenomeno. Nel quarto capitolo analizzo la costruzione del provvedimento di sfratto attraverso lo studio delle pratiche, delle rappresentazioni e dei mondi morali che riguardano alcuni attori coinvolti “ufficialmente” nel processo, che altrove ho definito “esecutori”. La domanda cui cerca di rispondere il quinto capitolo è la seguente: come il sindacato Unione Inquilini si oppone agli sfratti a Milano? Il caso delle occupazioni e degli sgomberi è particolarmente significativo per comprendere il ritmo della perdita della casa nella Milano contemporanea; questo tema viene affrontato nel sesto e nel settimo capitolo. L’ottavo capitolo inaugura l’ultima sezione della tesi, dedicata al tema dell’ospitalità. Intendo analizzare come lo sfratto e gli sgomberi – intesi come riti d’istituzione – producano dei soggetti senza status, afferenti all’area semantica dell’estraneità, che obbligano le istituzioni a ufficializzare l’evidenza di questa mancanza di status attraverso la ritualizzazione di pratiche e politiche di ospitalità. Nel nono capitolo tento di rispondere al quesito: quali politiche di ospitalità e assistenza propone il Comune di Milano agli sfrattati e agli sgomberati presenti sul suo territorio? Nel decimo capitolo mi concentro sulla storia del progetto del residence sociale attraverso le voci di coloro che lo abitano e lo gestiscono. Basandomi su una ricerca condotta con metodo etnografico, in questo lavoro propongo in generale una riflessione sul valore sociale della casa nella Milano contemporanea. Attraverso l’analisi dell’allontanamento forzoso dall’ambiente domestico e dei dispositivi istituzionali e informali di risoluzione dello stesso, il mio tentativo è mostrare la centralità dell’abitare nella comprensione delle dinamiche socio-economiche urbane contemporanee.