"A differenza di tanti altri, Lei non ha permesso che la Sua evoluzione intellettuale, che sempre più La sottraeva al mio influsso, distruggesse anche i nostri legami personali, e Lei non può sapere quanto bene faccia all’uomo una simile finezza – malgrado l’indifferenza, da Lei esaltata, che l’età porta con sé" (Sigmund Freud a Ludwig Binswanger, 11 gennaio 1929). Nell’ambito della storia del movimento psicoanalitico l’incontro tra Sigmund Freud e Ludwig Binswanger è andato assumendo un carattere del tutto originale. Si tratta, a tutti gli effetti, dell’incontro di due personalità che, malgrado le divergenze intellettuali che progressivamente hanno allontanato il più giovane psichiatra svizzero dall’ortodossia del più maturo maestro, si sono sapientemente dimostrate capaci di affermare il primato dell’esistenza e della quotidianità vissuta rispetto al piano della teoria e dell’opera. Come tale, il trentennale carteggio tra Freud e Binswanger – che qui presentiamo per la prima volta in traduzione integrale in lingua italiana, altresì corredato da un ricco apparato di note – è la testimonianza più viva e diretta di una relazione soprattutto amicale autenticamente segnata dalla condivisione e dalla compartecipazione esistenziale. Tra gli svariati documenti dall’indiscutibile valore storiografico contenuti nella presente edizione, infatti, la vita vissuta si declina tanto nella modalità dell’esperienza clinica e del confronto teorico (soprattutto per ciò che concerne la conduzione stessa dell’analisi) quanto – e forse principalmente – nella modalità delle problematiche personali e familiari che hanno accomunato sotto un unico destino le biografie di entrambi gli autori (la malattia, la morte e il senso dell’esistenza in primis). Sullo sfondo, le complicate dinamiche del nascente movimento psicoanalitico e il controverso rapporto con Jung contribuiscono ad arricchire il quadro tematico di questo ricco e affascinante epistolario, che nella sua genuina autenticità non può che costituirsi come un momento fondamentale della riflessione storiografico-espitemologica sulla psicoanalisi e la psichiatria del primo Novecento.
Molaro, A. (2016). S. Freud, L. Binswanger, Lettere 1908-1938. Milano : Raffaello Cortina.
S. Freud, L. Binswanger, Lettere 1908-1938
Molaro, A.
2016
Abstract
"A differenza di tanti altri, Lei non ha permesso che la Sua evoluzione intellettuale, che sempre più La sottraeva al mio influsso, distruggesse anche i nostri legami personali, e Lei non può sapere quanto bene faccia all’uomo una simile finezza – malgrado l’indifferenza, da Lei esaltata, che l’età porta con sé" (Sigmund Freud a Ludwig Binswanger, 11 gennaio 1929). Nell’ambito della storia del movimento psicoanalitico l’incontro tra Sigmund Freud e Ludwig Binswanger è andato assumendo un carattere del tutto originale. Si tratta, a tutti gli effetti, dell’incontro di due personalità che, malgrado le divergenze intellettuali che progressivamente hanno allontanato il più giovane psichiatra svizzero dall’ortodossia del più maturo maestro, si sono sapientemente dimostrate capaci di affermare il primato dell’esistenza e della quotidianità vissuta rispetto al piano della teoria e dell’opera. Come tale, il trentennale carteggio tra Freud e Binswanger – che qui presentiamo per la prima volta in traduzione integrale in lingua italiana, altresì corredato da un ricco apparato di note – è la testimonianza più viva e diretta di una relazione soprattutto amicale autenticamente segnata dalla condivisione e dalla compartecipazione esistenziale. Tra gli svariati documenti dall’indiscutibile valore storiografico contenuti nella presente edizione, infatti, la vita vissuta si declina tanto nella modalità dell’esperienza clinica e del confronto teorico (soprattutto per ciò che concerne la conduzione stessa dell’analisi) quanto – e forse principalmente – nella modalità delle problematiche personali e familiari che hanno accomunato sotto un unico destino le biografie di entrambi gli autori (la malattia, la morte e il senso dell’esistenza in primis). Sullo sfondo, le complicate dinamiche del nascente movimento psicoanalitico e il controverso rapporto con Jung contribuiscono ad arricchire il quadro tematico di questo ricco e affascinante epistolario, che nella sua genuina autenticità non può che costituirsi come un momento fondamentale della riflessione storiografico-espitemologica sulla psicoanalisi e la psichiatria del primo Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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