Il tema della “finanza sostenibile” ha visto un crescente interesse in questi anni. Chi deve investire in un’azienda, sia a titolo di debito, che a titolo di equity, si interroga sulla sostenibilità economico-finanziaria del suo investimento, ovvero se il progetto che viene finanziato consentirà di ottenere i benefici attesi, in termini di rimborso del capitale e di remunera-zione periodica, se a titolo di debito, di incremento del valore economico dell’azienda se a titolo di equity. In ambedue i casi si tratta di valutare i rischi dell’investimento, rischi che possono ridurre fino ad annullare il valore dell’investimento e quindi anche la remunerazione destinata ai finanziatori, remunerazione spesso negoziata sulla dimensione dei rischi che lo stesso si trova a sostenere. In questi anni è emerso come la valutazione dei rischi economico-finanziari, ovvero la focalizzazione delle prospettive economiche del pro-getto e sulla capacità dello stesso di generare i flussi di cassa necessari per adempiere alle obbligazioni con i finanziatori, non possa non tener conto dell’impatto più ampio dell’attività aziendale sul territorio di riferimento: rischi ambientali, rischi sociali, modelli errati di governance sempre più spesso comportano non solo danni a livello di reputazione della stessa realtà aziendale, ma possono pregiudicare la stessa sopravvivenza profitte-vole dell’azienda, rendendo impossibile ottenere gli obiettivi prefissati. In coerenza con le nuove aspettative conoscitive degli investitori, le Autorità di tutela del mercato intervengono per richiedere alle aziende una comuni-cazione ampia e trasparente non solo sui tradizionali aspetti economici, finanziari e patrimoniali della loro gestione, ma anche informazioni “non finanziarie” sui temi ambientali, sociali, sul personale sul rispetto dei dirit-ti umani, la lotta alla corruzione attiva e passiva, considerando le caratteri-stiche dell’impresa e del suo modello di business, favorendo lo sviluppo dell’analisi ambientale, sociale e di governance(ESG). Nella stessa direzione di assicurare la massima trasparenza per chi ope-ra con le imprese si muovono gli standard setter contabili internazionali, che sono intervenuti con l’aggiornamento del set dei principi contabili in-ternazionali IAS/IFRS, mentre lo standard setter nazionale OIC ha provve-duto ad aggiornare i principi contabili nazionali alla nuova normativa ita-liana sul bilancio d’esercizio di cui al D.lg. 139/2015, emessa in attuazione del rinnovamento delle Direttive europee, normativa che ha visto un forte impatto dei principi contabili internazionali sulla stessa prassi contabile italiana. Il volume riprende i temi dell’analisi di bilancio, con-suntiva e prospettica, ampliandone la dimensione di analisi qualitativa al fine di un corretto apprezzamento dei rischi che le diverse classi di stake-holder si trovano a dover prevedere, affinché il loro “investimento”, inteso in senso ampio, sia sostenibile nel tempo, dove sostenibile vuole significare un investimento che permane nel tempo, senza danneggiare gli interessi delle future generazioni.
Tami, A. (2017). Oltre La Banca. Verso Una Finanza Sostenibile: Dall'analisi Economico Finanziaria All'analisi Esg. Milano : Franco Angeli.
Oltre La Banca. Verso Una Finanza Sostenibile: Dall'analisi Economico Finanziaria All'analisi Esg
Tami, A
2017
Abstract
Il tema della “finanza sostenibile” ha visto un crescente interesse in questi anni. Chi deve investire in un’azienda, sia a titolo di debito, che a titolo di equity, si interroga sulla sostenibilità economico-finanziaria del suo investimento, ovvero se il progetto che viene finanziato consentirà di ottenere i benefici attesi, in termini di rimborso del capitale e di remunera-zione periodica, se a titolo di debito, di incremento del valore economico dell’azienda se a titolo di equity. In ambedue i casi si tratta di valutare i rischi dell’investimento, rischi che possono ridurre fino ad annullare il valore dell’investimento e quindi anche la remunerazione destinata ai finanziatori, remunerazione spesso negoziata sulla dimensione dei rischi che lo stesso si trova a sostenere. In questi anni è emerso come la valutazione dei rischi economico-finanziari, ovvero la focalizzazione delle prospettive economiche del pro-getto e sulla capacità dello stesso di generare i flussi di cassa necessari per adempiere alle obbligazioni con i finanziatori, non possa non tener conto dell’impatto più ampio dell’attività aziendale sul territorio di riferimento: rischi ambientali, rischi sociali, modelli errati di governance sempre più spesso comportano non solo danni a livello di reputazione della stessa realtà aziendale, ma possono pregiudicare la stessa sopravvivenza profitte-vole dell’azienda, rendendo impossibile ottenere gli obiettivi prefissati. In coerenza con le nuove aspettative conoscitive degli investitori, le Autorità di tutela del mercato intervengono per richiedere alle aziende una comuni-cazione ampia e trasparente non solo sui tradizionali aspetti economici, finanziari e patrimoniali della loro gestione, ma anche informazioni “non finanziarie” sui temi ambientali, sociali, sul personale sul rispetto dei dirit-ti umani, la lotta alla corruzione attiva e passiva, considerando le caratteri-stiche dell’impresa e del suo modello di business, favorendo lo sviluppo dell’analisi ambientale, sociale e di governance(ESG). Nella stessa direzione di assicurare la massima trasparenza per chi ope-ra con le imprese si muovono gli standard setter contabili internazionali, che sono intervenuti con l’aggiornamento del set dei principi contabili in-ternazionali IAS/IFRS, mentre lo standard setter nazionale OIC ha provve-duto ad aggiornare i principi contabili nazionali alla nuova normativa ita-liana sul bilancio d’esercizio di cui al D.lg. 139/2015, emessa in attuazione del rinnovamento delle Direttive europee, normativa che ha visto un forte impatto dei principi contabili internazionali sulla stessa prassi contabile italiana. Il volume riprende i temi dell’analisi di bilancio, con-suntiva e prospettica, ampliandone la dimensione di analisi qualitativa al fine di un corretto apprezzamento dei rischi che le diverse classi di stake-holder si trovano a dover prevedere, affinché il loro “investimento”, inteso in senso ampio, sia sostenibile nel tempo, dove sostenibile vuole significare un investimento che permane nel tempo, senza danneggiare gli interessi delle future generazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.