Cibo “naturale” e food activism. Il consumo critico in due Gruppi di Acquisto Solidale nell’area milanese

Starting from the ethnographic analysis of the supply choices made by the members of two Lombardy Solidarity Purchase Groups (GAS), the article aims to show the complex stratifications of meaning underlying the idea of "natural food". This food "meta-category", in fact, implies not only different ways of conceiving "naturalness" that reflect different food and dietary cultures, but it is also variously connected to the processes of construction of individual subjectivity. Moreover, the preference given to a food considered "natural" can also be motivated by the desire to redefine the relationship between the urban and rural world, no longer thought of in contrasting terms, but as a necessary association between urban consumers and "neorural" producers.

A partire dall’analisi etnografica delle scelte di approvvigionamento compiute dai membri di due Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) lombardi, l’articolo intende mostrare le complesse stratificazioni di senso sottese all’idea di “cibo naturale”. Questa “meta-categoria” alimentare, infatti, non solo implica diversi modi di concepire la “naturalità”, che riflettono differenti culture alimentari e dietetiche, ma è anche variamente connessa ai processi di costruzione delle soggettività individuali. Inoltre, la preferenza accordata ad un cibo considerato “naturale” può essere motivata anche dal desiderio di ridefinire il rapporto tra mondo urbano e rurale, pensato non più in termini contrastivi, ma come un sodalizio necessario tra consumatori cittadini e produttori “neorurali