L’affido familiare è un intervento socio-educativo di tutela minori, che vede la presenza e l’interazione di più attori coinvolti. Molte ricerche in campo psicologico, socio-giuridico e pedagogico sembrano mostrare poca attenzione rispetto ai ritmi e ai tempi di ciascun soggetto, (bambino/ragazzo e adulto), ciascuna famiglia (famiglia affidataria e famiglia di origine), ciascun servizio coinvolto con i propri operatori (Servizio Affido, Servizio Tutela, servizi territoriali…) in un contesto allargato (parenti, vicinato, scuola o luoghi di attività di svago) all’interno del quale questo processo si svolge. Il ritmo è un’organizzazione temporale complessa di processi prodotti dagli individui in cui i cambiamenti collettivi e individuali si intrecciano (Alhadeff-Jones 2017). Le storie di affido familiare sono caratterizzata da continuità e cambiamento, armonia e disarmonia, equilibrio e disequilibrio. Tempi individuali, sistemici, collettivi, sociali e culturali sono destinati a sincronizzarsi (Boscolo, Bertrando, 1993). Sono gli operatori sociali, per loro ruolo professionale e mandato, a essere chiamati a prendersene cura. Uno sguardo pedagogico, entro il quale si svilupperà questa ricerca di dottorato, può illuminare i processi e le pratiche messe in atto dagli operatori in relazione alla dimensione del tempo nei percorsi di affido familiare, offrendo spunti per la formazione. La cornice metodologica della ricerca vede l’intrecciarsi di metodi narrativi-biografici (Merrill, West, 2012) con metodi partecipativi. In una prima fase si prevede la raccolta di dati narrativi ed estetici sulla relazione tra affido familiare e le sue dimensioni temporali, attraverso interviste in profondità a 15 esperti di diverse discipline. In una seconda fase, si prevede di avviare una co-operative inquiry (Heron, 2009) che vede la con-partecipazione di 10 operatori considerati co-ricercatori impegnati già nei processi di affido familiare. Gli obiettivi della ricerca partecipativa sono di analizzare i materiali generati durante le interviste elaborando dei metodi di analisi co-costruiti e creare un occasione di riflessione e apprendimento con/per i partecipanti alla ricerca rispetto alle proprie pratiche di lavoro. Sul piano teorico, sia le famiglie affidatarie sia quelle d’origine avrebbero il bisogno e il diritto di essere accompagnate lungo il percorso da operatori formati. La ricerca può generare una riflessione teorica e pratica, tracciando i lineamenti di una formazione innovativa sul tema dei ritmi e delle temporalità nell’affido familiare per gli operatori impegnati in tale processo. La ricaduta pratica e formativa vorrebbe generare una maggiore consapevolezza delle pratiche in atto, dei loro esiti e limiti, alla luce di nuove consapevolezze legate all’importanza delle dimensioni temporali nei percorsi di affido

Rigamonti, A. (2017). La cura dei ritmi e dei tempi nell’affido familiare: una ricerca partecipativa. Intervento presentato a: Educazione e cura. metodologie per promuovere il cambiamento, Università di Parma.

La cura dei ritmi e dei tempi nell’affido familiare: una ricerca partecipativa

RIGAMONTI, ALESSANDRA
Primo
2017

Abstract

L’affido familiare è un intervento socio-educativo di tutela minori, che vede la presenza e l’interazione di più attori coinvolti. Molte ricerche in campo psicologico, socio-giuridico e pedagogico sembrano mostrare poca attenzione rispetto ai ritmi e ai tempi di ciascun soggetto, (bambino/ragazzo e adulto), ciascuna famiglia (famiglia affidataria e famiglia di origine), ciascun servizio coinvolto con i propri operatori (Servizio Affido, Servizio Tutela, servizi territoriali…) in un contesto allargato (parenti, vicinato, scuola o luoghi di attività di svago) all’interno del quale questo processo si svolge. Il ritmo è un’organizzazione temporale complessa di processi prodotti dagli individui in cui i cambiamenti collettivi e individuali si intrecciano (Alhadeff-Jones 2017). Le storie di affido familiare sono caratterizzata da continuità e cambiamento, armonia e disarmonia, equilibrio e disequilibrio. Tempi individuali, sistemici, collettivi, sociali e culturali sono destinati a sincronizzarsi (Boscolo, Bertrando, 1993). Sono gli operatori sociali, per loro ruolo professionale e mandato, a essere chiamati a prendersene cura. Uno sguardo pedagogico, entro il quale si svilupperà questa ricerca di dottorato, può illuminare i processi e le pratiche messe in atto dagli operatori in relazione alla dimensione del tempo nei percorsi di affido familiare, offrendo spunti per la formazione. La cornice metodologica della ricerca vede l’intrecciarsi di metodi narrativi-biografici (Merrill, West, 2012) con metodi partecipativi. In una prima fase si prevede la raccolta di dati narrativi ed estetici sulla relazione tra affido familiare e le sue dimensioni temporali, attraverso interviste in profondità a 15 esperti di diverse discipline. In una seconda fase, si prevede di avviare una co-operative inquiry (Heron, 2009) che vede la con-partecipazione di 10 operatori considerati co-ricercatori impegnati già nei processi di affido familiare. Gli obiettivi della ricerca partecipativa sono di analizzare i materiali generati durante le interviste elaborando dei metodi di analisi co-costruiti e creare un occasione di riflessione e apprendimento con/per i partecipanti alla ricerca rispetto alle proprie pratiche di lavoro. Sul piano teorico, sia le famiglie affidatarie sia quelle d’origine avrebbero il bisogno e il diritto di essere accompagnate lungo il percorso da operatori formati. La ricerca può generare una riflessione teorica e pratica, tracciando i lineamenti di una formazione innovativa sul tema dei ritmi e delle temporalità nell’affido familiare per gli operatori impegnati in tale processo. La ricaduta pratica e formativa vorrebbe generare una maggiore consapevolezza delle pratiche in atto, dei loro esiti e limiti, alla luce di nuove consapevolezze legate all’importanza delle dimensioni temporali nei percorsi di affido
abstract + slide
affido familiare, temporalità, ritmo, metodi narrativi, metodi partecipativi
Italian
Educazione e cura. metodologie per promuovere il cambiamento
2017
2017
none
Rigamonti, A. (2017). La cura dei ritmi e dei tempi nell’affido familiare: una ricerca partecipativa. Intervento presentato a: Educazione e cura. metodologie per promuovere il cambiamento, Università di Parma.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/169037
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact