La Riviera e la Costa Azzurra hanno sempre costituito fin dalla metà del XIX secolo una regione turistica di primaria importanza a livello europeo. Nei suoi più di centocinquanta anni di storia turistica, tale regione ha naturalmente attraversato diverse fasi, in ognuna delle quali ha sempre saputo far fronte alla variazione di domanda, adeguando la propria offerta e la propria immagine in funzione delle mutate esigenze turistiche del momento. In particolare, fino agli Anni Trenta del Novecento i turisti d’Oltremanica hanno rappresentato il gruppo più consistente in assoluto, tanto che furono realizzati numerosi edifici a uso della comunità inglese (chiese, banche, tea room, negozi, campi da tennis…). Questi vennero a costituire un environmental bubble inglese le cui tracce sono ancora evidenti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, fra le profonde trasformazioni che subirono la Riviera e la Costa Azzurra è senz’altro fondamentale il drastico ridimensionamento dell’interesse turistico da parte degli inglesi, sostituito soprattutto da quello domestico. A seguito di ciò, gli edifici a uso della colonia turistica inglese furono dapprima abbandonati e successivamente riutilizzati per altri fini. Nel presente studio si prenderanno in considerazione le chiese anglicane che gli inglesi costruirono durante i loro lunghi soggiorni nella regione, delineando dapprima un censimento delle strutture a oggi esistenti e analizzando a uno a uno ogni luogo di culto al fine di osservare in quale modo il loro riuso possa essere testimonianza delle fasi turistiche successive (dapprima balneare, poi culturale)
Bagnoli, L., Capurro, R. (2017). Il riuso delle chiese anglicane in Riviera e Costa Azzurra. IN BO, 8(11), 335-345 [10.6092/issn.2036-1602/6354].
Il riuso delle chiese anglicane in Riviera e Costa Azzurra
BAGNOLI, LORENZO;
2017
Abstract
La Riviera e la Costa Azzurra hanno sempre costituito fin dalla metà del XIX secolo una regione turistica di primaria importanza a livello europeo. Nei suoi più di centocinquanta anni di storia turistica, tale regione ha naturalmente attraversato diverse fasi, in ognuna delle quali ha sempre saputo far fronte alla variazione di domanda, adeguando la propria offerta e la propria immagine in funzione delle mutate esigenze turistiche del momento. In particolare, fino agli Anni Trenta del Novecento i turisti d’Oltremanica hanno rappresentato il gruppo più consistente in assoluto, tanto che furono realizzati numerosi edifici a uso della comunità inglese (chiese, banche, tea room, negozi, campi da tennis…). Questi vennero a costituire un environmental bubble inglese le cui tracce sono ancora evidenti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, fra le profonde trasformazioni che subirono la Riviera e la Costa Azzurra è senz’altro fondamentale il drastico ridimensionamento dell’interesse turistico da parte degli inglesi, sostituito soprattutto da quello domestico. A seguito di ciò, gli edifici a uso della colonia turistica inglese furono dapprima abbandonati e successivamente riutilizzati per altri fini. Nel presente studio si prenderanno in considerazione le chiese anglicane che gli inglesi costruirono durante i loro lunghi soggiorni nella regione, delineando dapprima un censimento delle strutture a oggi esistenti e analizzando a uno a uno ogni luogo di culto al fine di osservare in quale modo il loro riuso possa essere testimonianza delle fasi turistiche successive (dapprima balneare, poi culturale)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.