The Italian prison system is affected by deep organisational changes which affect the work of prison officers. The implementation of the so called “dynamic security” within detention wings is likely to redefine the interaction patterns between the staff and offenders. The “dynamic security” is regarded as an innovative surveillance procedure which relies on the observation and the knowledge of the offenders, rather than on their physical control. According to policy makers, the “dynamic security” is not just an innovative way of ensuring security, but it should also represent a “new way of being” of prison officers (de Pascalis 2013). The implementation of this organisational change raises questions regarding its influence on the daily life of offenders and prison guards and their interaction within a changing environment. This research focuses on the influence of the implementation of the “dynamic security” on prison officers role identity. It aims to shed light on the identity related dimension of the prison work within a context that I defined as “liminal” by virtue of the coexistence of two antithetical institutional objectives, that is to say, rehabilitation and reclusion. Indeed, responses to organizational changes cannot be understood and interpreted without taking into consideration the dynamics and processes of identification in the role of prison officer. This research will highlight the conditions which can facilitate the transition to new work practices and foster prison officer wellbeing, through the analysis of the processes of identification within the changing environment of prison.
Il sistema Penitenziario Italiano è attualmente interessato da profondi mutamenti organizzativi che riguardano, in particolar modo, le modalità operative del personale di polizia penitenziaria. L’introduzione della sorveglianza dinamica in carcere ha rappresentato un importante cambiamento organizzativo capace di ridefinire gli spazi, i tempi e le modalità di interazione all’interno delle sezioni detentive. Quest’ ultima fa riferimento ad una modalità operativa incentrata non più sul controllo statico della persona detenuta, ma piuttosto sulla conoscenza e l’osservazione della stessa. Nella mente dei suoi ideatori, essa rappresenta non solo un nuovo modo di “fare” sorveglianza, ma anche e soprattutto “un nuovo modo d’essere lavorativo ed organizzativo” (de Pascalis 2013) che chiama direttamente in causa le competenze dei professionisti della sorveglianza. Questi ultimi, nel quotidiano esercizio dell’autorità nei confronti della popolazione detenuta, si interfacciano dunque con un contesto in continua trasformazione. Per tali motivi, l’ attuazione nelle sezioni detentive di questa nuova modalità operativa solleva una serie di interrogativi, soprattutto rispetto all’ influenza che essa può esercitare sulla quotidianità degli individui detenuti e del personale che opera a stretto contatto con gli stessi, ovvero, gli agenti penitenziari. La presente ricerca ha preso avvio proprio dalla constatazione dell’importanza di questo cambiamento organizzativo, e dell’influenza che lo stesso può esercitare sulle modalità attraverso cui gli agenti penitenziari concepiscono il proprio ruolo e svolgono i propri doveri professionali all’interno delle sezioni detentive. Più precisamente, la ricerca è guidata dall’intento di comprendere come si evolve la percezione dell’ identità di ruolo dei poliziotti penitenziari entro un quadro istituzionale in profondo mutamento. Questo elaborato porta quindi alla luce la dimensione identitaria del mestiere degli agenti penitenziari entro un contesto che si è definito “liminale” poiché strutturato attorno alla coesistenza di fini istituzionali sostanzialmente antitetici. Non è infatti possibile comprendere le risposte ad un cambiamento organizzativo, né tanto meno l’impatto di questo sul benessere del personale, senza prendere in considerazione come gli agenti concepiscono la propria identità di ruolo e in quali condizioni e attraverso quali dinamiche tale concezione si sviluppa. Questa ricerca permette dunque di evidenziare le condizioni che possono facilitare la transizione al nuovo modello operativo e incrementare il benessere del personale di polizia penitenziaria in relazione ad esso.
(2017). POLIZIA PENITENZIARIA E SORVEGLIANZA DINAMICA IN CARCERE Le risposte ai cambiamenti organizzativi e l’impatto sul benessere del personale. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017).
POLIZIA PENITENZIARIA E SORVEGLIANZA DINAMICA IN CARCERE Le risposte ai cambiamenti organizzativi e l’impatto sul benessere del personale
SIGNORI, ROBERTA
2017
Abstract
The Italian prison system is affected by deep organisational changes which affect the work of prison officers. The implementation of the so called “dynamic security” within detention wings is likely to redefine the interaction patterns between the staff and offenders. The “dynamic security” is regarded as an innovative surveillance procedure which relies on the observation and the knowledge of the offenders, rather than on their physical control. According to policy makers, the “dynamic security” is not just an innovative way of ensuring security, but it should also represent a “new way of being” of prison officers (de Pascalis 2013). The implementation of this organisational change raises questions regarding its influence on the daily life of offenders and prison guards and their interaction within a changing environment. This research focuses on the influence of the implementation of the “dynamic security” on prison officers role identity. It aims to shed light on the identity related dimension of the prison work within a context that I defined as “liminal” by virtue of the coexistence of two antithetical institutional objectives, that is to say, rehabilitation and reclusion. Indeed, responses to organizational changes cannot be understood and interpreted without taking into consideration the dynamics and processes of identification in the role of prison officer. This research will highlight the conditions which can facilitate the transition to new work practices and foster prison officer wellbeing, through the analysis of the processes of identification within the changing environment of prison.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: tesi di dottorato
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Doctoral thesis
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