Lo studio si propone di presentare l’esperienza del primo rendiconto economico integrato complessivo redatto per il 2014 da una importante istituzione culturale milanese, l’Accademia di Brera. L’Accademia di Brera ha una storia di oltre 200 anni e ha formato alla cultura del bello, caratteristica della tradizione Italiana. Nelle sue aule hanno insegnato come docenti e hanno seguito i suoi corsi quelli che poi sono diventati maestri insigni dell’arte italiana nelle diverse dimensioni. L’offerta formativa si è ampliata nel tempo, unendo agli insegnamenti storici di Pittura, Scultura, Decorazione e Scenografia quelli relativi alle Nuove tecnologie delle arti, Produzione artistica per l’impresa (design), Fashion Design, Terapeutica artistica, Comunicazione e Didattica dell’Arte. I suoi corsi sono seguiti da studenti di tutto il mondo, grazie alla vocazione internazionale dell’istituzione, e un terzo degli iscritti provengono da un paese straniero (non residenti). Il rinnovato dibattito sulla funzione dell’Accademia per lo sviluppo economico e non solo dell’Italia, l’attenzione a considerare la cultura come “bene comune”, ha reso evidente che il tradizionale sistema di amministrazione e controllo prevista dalla normativa per tale istituzione era incapace di far comprendere il contributo di tale realtà al benessere generale del Paese. Il progetto di misurare e comunicare i risultati conseguiti dall’Accademia, attraverso la redazione di un rendiconto trasparente e comprensibile rispetto a quello previsto dalla normativa, ha dato luogo a un progetto che ha coinvolto associazioni non profit e società di consulenza, al fine di pervenire a una visione più esaustiva dell’attuale rendiconto gestionale interno, includendo anche gli oneri a carico dell’Amministrazione Pubblica Nazionale, Regionale e Locale, erogati sotto forma di contributi effettivi (retribuzioni del personale) o figurativi (messa a disposizione delle sedi dove si svolge l’attività). L’integrazione dei dati che non fanno parte della rendicontazione ordinaria e obbligatoria dell’Accademia ha permesso una migliore comprensione dell’attività dell’Ente e del suo funzionamento. Lo studio si propone di discutere le scelte operate nella redazione del documento, partendo dall’analisi degli obiettivi che tale processo si è proposto. Il Rendiconto economico integrato dell’Accademia di Brera prende spunto dal rendiconto economico che nel 2014 la Pinacoteca di Brera ha presentato per la prima volta a cittadini e istituzioni. Da quell’esperienza il Presidente dell’Accademia ha avuto l’intuizione che un lavoro analogo poteva essere utile all’Accademia e ai cittadini. Pinacoteca e Accademia condividono infatti spazi comuni all’interno del Palazzo di Brera e quindi una comune aspirazione alla trasparenza non poteva che giovare ad entrambi. Il documento nasce dall’idea del gruppo promotore che per superare la lunga crisi del sistema Italia siano necessari un cambiamento di atteggiamento di noi cittadini e una diversa prospettiva per la gestione dei beni comuni. Se i cittadini devono scoprire il gusto e il modo di partecipare alla gestione delle cose pubbliche, lo Stato, da parte sua deve aprirsi al contributo dei privati. L’ipotesi è che questa pacifica rivoluzione nel modo di essere degli italiani possa e forse debba essere avviata partendo dal basso: con l’impegno a conoscere e migliorare una singola istituzione alla volta, per poi diffondere le esperienze positive alle istituzioni simili. L’obiettivo del Rendiconto di Brera propone quindi diverse prospettive di lettura, che vedono coinvolti, i misura diversa, i cittadini. Come contribuenti risponde all’interesse a sapere come vengono impiegate le risorse derivanti dalle tasse pagate dai cittadini, per avere la certezza che non vengano sprecati e che siano utilizzati al meglio. Come italiani c’è l’interesse a capire se le istituzioni che sono preposte alla formazione delle nuove generazioni di artisti e di creativi siano all’altezza del compito loro affidato di preservare a e aumentare la leadership italiana nel mondo dell’arte, del design, della moda, della bellezza. Le risposte che si cercano riguardano se gli investimenti sono sufficienti, lo sbocco dei laureati, i risultati da loro ottenuti. Per i milanesi è di interesse conoscere come l’Accademia di Brera si promuova e contribuisca ad accrescere il prestigio della Città. Infine per gli appassionati d’arte, che sentono Brera come casa loro, è di interesse sapere quanti siano i suoi costi effettivi e in che modo venga conservato ed utilizzato il grande complesso immobiliare sede dell’Accademia, ma anche della Pinacoteca, dell’Osservatorio astronomico, dell’Orto Botanico e della Biblioteca Braidense. Il rendiconto nell’intenzione dei promotori si propone quindi di coinvolgere i cittadini nella passione per il Bello italiano, obiettivo che chiede di conoscere cosa faccia e come sia organizzata l’Accademia di Brera. La preparazione di un rendiconto economico integrato è la base per lo sviluppo di indicatori di performance, che potranno essere utilizzati per condividere gli obiettivi con i cittadini e per responsabilizzare le persone che lavorano nell’istituzione sui risultati, invece che sul rispetto delle procedure, con una importante novità per il mondo della pubblica amministrazione italiana. L’analisi delle scelte operate dalla Accademia di Brera nella redazione del suo rendiconto integrato, l’illustrazione e l’analisi degli indicatori di performance implementati può quindi rappresentare un interessante benchmark per altre istituzioni analoghe, operanti in Italia.

Tami, A. (2017). Best Practice nella misurazione del valore: il rendiconto economico integrato dell'Accademia di Brera. AMMINISTRAZIONE & FINANZA(3), 41-57.

Best Practice nella misurazione del valore: il rendiconto economico integrato dell'Accademia di Brera

TAMI, ALESSANDRA
Primo
2017

Abstract

Lo studio si propone di presentare l’esperienza del primo rendiconto economico integrato complessivo redatto per il 2014 da una importante istituzione culturale milanese, l’Accademia di Brera. L’Accademia di Brera ha una storia di oltre 200 anni e ha formato alla cultura del bello, caratteristica della tradizione Italiana. Nelle sue aule hanno insegnato come docenti e hanno seguito i suoi corsi quelli che poi sono diventati maestri insigni dell’arte italiana nelle diverse dimensioni. L’offerta formativa si è ampliata nel tempo, unendo agli insegnamenti storici di Pittura, Scultura, Decorazione e Scenografia quelli relativi alle Nuove tecnologie delle arti, Produzione artistica per l’impresa (design), Fashion Design, Terapeutica artistica, Comunicazione e Didattica dell’Arte. I suoi corsi sono seguiti da studenti di tutto il mondo, grazie alla vocazione internazionale dell’istituzione, e un terzo degli iscritti provengono da un paese straniero (non residenti). Il rinnovato dibattito sulla funzione dell’Accademia per lo sviluppo economico e non solo dell’Italia, l’attenzione a considerare la cultura come “bene comune”, ha reso evidente che il tradizionale sistema di amministrazione e controllo prevista dalla normativa per tale istituzione era incapace di far comprendere il contributo di tale realtà al benessere generale del Paese. Il progetto di misurare e comunicare i risultati conseguiti dall’Accademia, attraverso la redazione di un rendiconto trasparente e comprensibile rispetto a quello previsto dalla normativa, ha dato luogo a un progetto che ha coinvolto associazioni non profit e società di consulenza, al fine di pervenire a una visione più esaustiva dell’attuale rendiconto gestionale interno, includendo anche gli oneri a carico dell’Amministrazione Pubblica Nazionale, Regionale e Locale, erogati sotto forma di contributi effettivi (retribuzioni del personale) o figurativi (messa a disposizione delle sedi dove si svolge l’attività). L’integrazione dei dati che non fanno parte della rendicontazione ordinaria e obbligatoria dell’Accademia ha permesso una migliore comprensione dell’attività dell’Ente e del suo funzionamento. Lo studio si propone di discutere le scelte operate nella redazione del documento, partendo dall’analisi degli obiettivi che tale processo si è proposto. Il Rendiconto economico integrato dell’Accademia di Brera prende spunto dal rendiconto economico che nel 2014 la Pinacoteca di Brera ha presentato per la prima volta a cittadini e istituzioni. Da quell’esperienza il Presidente dell’Accademia ha avuto l’intuizione che un lavoro analogo poteva essere utile all’Accademia e ai cittadini. Pinacoteca e Accademia condividono infatti spazi comuni all’interno del Palazzo di Brera e quindi una comune aspirazione alla trasparenza non poteva che giovare ad entrambi. Il documento nasce dall’idea del gruppo promotore che per superare la lunga crisi del sistema Italia siano necessari un cambiamento di atteggiamento di noi cittadini e una diversa prospettiva per la gestione dei beni comuni. Se i cittadini devono scoprire il gusto e il modo di partecipare alla gestione delle cose pubbliche, lo Stato, da parte sua deve aprirsi al contributo dei privati. L’ipotesi è che questa pacifica rivoluzione nel modo di essere degli italiani possa e forse debba essere avviata partendo dal basso: con l’impegno a conoscere e migliorare una singola istituzione alla volta, per poi diffondere le esperienze positive alle istituzioni simili. L’obiettivo del Rendiconto di Brera propone quindi diverse prospettive di lettura, che vedono coinvolti, i misura diversa, i cittadini. Come contribuenti risponde all’interesse a sapere come vengono impiegate le risorse derivanti dalle tasse pagate dai cittadini, per avere la certezza che non vengano sprecati e che siano utilizzati al meglio. Come italiani c’è l’interesse a capire se le istituzioni che sono preposte alla formazione delle nuove generazioni di artisti e di creativi siano all’altezza del compito loro affidato di preservare a e aumentare la leadership italiana nel mondo dell’arte, del design, della moda, della bellezza. Le risposte che si cercano riguardano se gli investimenti sono sufficienti, lo sbocco dei laureati, i risultati da loro ottenuti. Per i milanesi è di interesse conoscere come l’Accademia di Brera si promuova e contribuisca ad accrescere il prestigio della Città. Infine per gli appassionati d’arte, che sentono Brera come casa loro, è di interesse sapere quanti siano i suoi costi effettivi e in che modo venga conservato ed utilizzato il grande complesso immobiliare sede dell’Accademia, ma anche della Pinacoteca, dell’Osservatorio astronomico, dell’Orto Botanico e della Biblioteca Braidense. Il rendiconto nell’intenzione dei promotori si propone quindi di coinvolgere i cittadini nella passione per il Bello italiano, obiettivo che chiede di conoscere cosa faccia e come sia organizzata l’Accademia di Brera. La preparazione di un rendiconto economico integrato è la base per lo sviluppo di indicatori di performance, che potranno essere utilizzati per condividere gli obiettivi con i cittadini e per responsabilizzare le persone che lavorano nell’istituzione sui risultati, invece che sul rispetto delle procedure, con una importante novità per il mondo della pubblica amministrazione italiana. L’analisi delle scelte operate dalla Accademia di Brera nella redazione del suo rendiconto integrato, l’illustrazione e l’analisi degli indicatori di performance implementati può quindi rappresentare un interessante benchmark per altre istituzioni analoghe, operanti in Italia.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
cultura, rendiconto economico integrato
Italian
mar-2017
2017
3
41
57
none
Tami, A. (2017). Best Practice nella misurazione del valore: il rendiconto economico integrato dell'Accademia di Brera. AMMINISTRAZIONE & FINANZA(3), 41-57.
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