Il corpo costituisce lo snodo fondamentale di ogni sapere. Il sapere è sempre un sapere del corpo. La relazione educativa è una relazione fra corpi. Le pa- role hanno un corpo, la scrittura ha un corpo, la lingua è un atto motorio. Nonostante tutto ciò, la dimensione corporea dell’educare risulta ancora poco tematizzata dalla riflessione pedagogica. Rifacendosi alla prospettiva inaugu- rata dalla pedagogia del corpo, il saggio intende riflettere sugli aspetti costi- tutivi di una visione corporea dei processi formativi, sviluppando la propria riflessione intorno al concetto di “postura”, per estenderne il significato, me- taforicamente e non solo, ben oltre gli angusti spazi semantici cui il paradigma biomeccanico l’ha a lungo relegata. Una riflessione che intreccia conoscenze e consapevolezze interdisciplinari, per provare a svelare come nel gesto (del toccare, del vedere, dell’ascoltare, della voce) risieda molto di più del senso dell’educare di quanto riduttivamente si tenda a riconoscergli.
Gamelli, I. (2016). Dal gesto alla parola. Riflessioni intorno alla “postura” dell’educare. RICERCHE DI PEDAGOGIA E DIDATTICA, 99-113.
Dal gesto alla parola. Riflessioni intorno alla “postura” dell’educare
GAMELLI, IVANO GIUSEPPE
Primo
2016
Abstract
Il corpo costituisce lo snodo fondamentale di ogni sapere. Il sapere è sempre un sapere del corpo. La relazione educativa è una relazione fra corpi. Le pa- role hanno un corpo, la scrittura ha un corpo, la lingua è un atto motorio. Nonostante tutto ciò, la dimensione corporea dell’educare risulta ancora poco tematizzata dalla riflessione pedagogica. Rifacendosi alla prospettiva inaugu- rata dalla pedagogia del corpo, il saggio intende riflettere sugli aspetti costi- tutivi di una visione corporea dei processi formativi, sviluppando la propria riflessione intorno al concetto di “postura”, per estenderne il significato, me- taforicamente e non solo, ben oltre gli angusti spazi semantici cui il paradigma biomeccanico l’ha a lungo relegata. Una riflessione che intreccia conoscenze e consapevolezze interdisciplinari, per provare a svelare come nel gesto (del toccare, del vedere, dell’ascoltare, della voce) risieda molto di più del senso dell’educare di quanto riduttivamente si tenda a riconoscergli.File | Dimensione | Formato | |
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