L’associazionismo religioso acattolico soffre di una crisi profonda dovuta, essenzialmente, all’assenza di una legge sulla libertà religiosa e, di contro, alla sopravvivenza della legge sui culti ammessi, che risale ad un contesto molto diverso da quello attuale, al biennio 1929-1930. Tale crisi si manifesta nel diffuso fenomeno del mimetismo. In altri termini, il polimorfico associazionismo religioso dell’età contemporanea si nasconde, fruendo degli istituti del diritto civile mascherandosi, pertanto, sotto forme che cultuali non sono, bensì culturali, di promozione sociale, di volontariato, ecc. Nello stesso tempo, tuttavia, le associazioni, che hanno effettivamente finalità di religione e di culto, stanno aumentando, di pari passo con l’accrescersi della complessità del panorama religioso italiano, anche per effetto dell’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca, come si scriveva poc’anzi, un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici che non sia quella del secolo scorso. Alle omissioni di chi siede in Parlamento “suppliscono”, da un lato, la giurisprudenza, che resta, comunque, tuttora sostanzialmente vincolata alla logica sottesa alla vecchia legge e, dall’altro, con grande difficoltà e imbarazzo, gli enti locali . La tesi di dottorato approfondisce il tema in questione, sia per dar conto del diritto vigente, sia per comprenderne le prospettive anche alla luce di recenti “sperimentazioni” amministrative

(2013). L'associazionismo musulmano in Italia: una sfida per il diritto speciale di libertà religiosa. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).

L'associazionismo musulmano in Italia: una sfida per il diritto speciale di libertà religiosa

ANGELUCCI, ANTONIO
2013

Abstract

L’associazionismo religioso acattolico soffre di una crisi profonda dovuta, essenzialmente, all’assenza di una legge sulla libertà religiosa e, di contro, alla sopravvivenza della legge sui culti ammessi, che risale ad un contesto molto diverso da quello attuale, al biennio 1929-1930. Tale crisi si manifesta nel diffuso fenomeno del mimetismo. In altri termini, il polimorfico associazionismo religioso dell’età contemporanea si nasconde, fruendo degli istituti del diritto civile mascherandosi, pertanto, sotto forme che cultuali non sono, bensì culturali, di promozione sociale, di volontariato, ecc. Nello stesso tempo, tuttavia, le associazioni, che hanno effettivamente finalità di religione e di culto, stanno aumentando, di pari passo con l’accrescersi della complessità del panorama religioso italiano, anche per effetto dell’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca, come si scriveva poc’anzi, un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici che non sia quella del secolo scorso. Alle omissioni di chi siede in Parlamento “suppliscono”, da un lato, la giurisprudenza, che resta, comunque, tuttora sostanzialmente vincolata alla logica sottesa alla vecchia legge e, dall’altro, con grande difficoltà e imbarazzo, gli enti locali . La tesi di dottorato approfondisce il tema in questione, sia per dar conto del diritto vigente, sia per comprenderne le prospettive anche alla luce di recenti “sperimentazioni” amministrative
Alessandro Ferrari
associazionismo, islam, diritto speciale, libertà religiosa, statuto
Italian
13-set-2013
2011/2012
Corso di dottorato in filosofia del diritto, curriculum in discipline canonistiche ed ecclesiasticistiche
Università degli Studi di Milano-Bicocca
(2013). L'associazionismo musulmano in Italia: una sfida per il diritto speciale di libertà religiosa. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).
none
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/135854
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