Vittorio Benussi (Trieste, 1878 – Padova, 1927), esponente di spicco della scuola psicologica di Graz e fondatore della scuola di psicologia di Padova, fu uno dei più rigorosi e geniali psicologi sperimentali del suo tempo. La sua opera fu tuttavia destinata, tanto nel panorama psicologico di lingua tedesca quanto – dopo il suo trasferimento a Padova nel 1918 – in quello italiano, a rimanere in larga misura incompresa. Pur essendo stato tra i primi in assoluto a studiare sperimentalmente il problema della percezione della forma, Benussi dovette così accontentarsi del ruolo di semplice precursore della psicologia della Gestalt che la manualistica gli ha voluto attribuire. Anche le ricerche successive, compiute nel periodo di Padova utilizzando la suggestione e l’ipnosi, vennero accolte con riserva: esse furono considerate con diffidenza sia da parte degli psicologi sperimentali, in quanto sembravano avvicinare troppo la loro disciplina alla allora malfamata psicoanalisi, sia dagli stessi psicoanalisti, in quanto condotte con la mentalità rigorosa dello sperimentalista. Questo volume presenta in edizione critica, corredata da ampia introduzione, accanto ad alcuni scritti composti da Benussi durante il periodo di Graz, i suoi principali lavori italiani (1919-1927): le ricerche di “analisi psichica reale” sulle allucinazioni positive e negative, sui sogni indotti e dimenticati, sul “sonno base”, sull’autonomia funzionale emotiva – tutte tentativi di un approccio sperimentale ad una concezione dinamica della vita psichica di tipo freudiano. Quest’edizione degli scritti di Benussi rappresenta un invito al confronto con uno psicologo geniale e originale, la cui modernità può essere finalmente riconosciuta.
Antonelli, M. (2006). Edizione critica di: Vittorio Benussi. Sperimentare l’inconscio. Scritti (1905-1927). Milano : Raffalello Cortina.
Edizione critica di: Vittorio Benussi. Sperimentare l’inconscio. Scritti (1905-1927)
ANTONELLI, MAURO
2006
Abstract
Vittorio Benussi (Trieste, 1878 – Padova, 1927), esponente di spicco della scuola psicologica di Graz e fondatore della scuola di psicologia di Padova, fu uno dei più rigorosi e geniali psicologi sperimentali del suo tempo. La sua opera fu tuttavia destinata, tanto nel panorama psicologico di lingua tedesca quanto – dopo il suo trasferimento a Padova nel 1918 – in quello italiano, a rimanere in larga misura incompresa. Pur essendo stato tra i primi in assoluto a studiare sperimentalmente il problema della percezione della forma, Benussi dovette così accontentarsi del ruolo di semplice precursore della psicologia della Gestalt che la manualistica gli ha voluto attribuire. Anche le ricerche successive, compiute nel periodo di Padova utilizzando la suggestione e l’ipnosi, vennero accolte con riserva: esse furono considerate con diffidenza sia da parte degli psicologi sperimentali, in quanto sembravano avvicinare troppo la loro disciplina alla allora malfamata psicoanalisi, sia dagli stessi psicoanalisti, in quanto condotte con la mentalità rigorosa dello sperimentalista. Questo volume presenta in edizione critica, corredata da ampia introduzione, accanto ad alcuni scritti composti da Benussi durante il periodo di Graz, i suoi principali lavori italiani (1919-1927): le ricerche di “analisi psichica reale” sulle allucinazioni positive e negative, sui sogni indotti e dimenticati, sul “sonno base”, sull’autonomia funzionale emotiva – tutte tentativi di un approccio sperimentale ad una concezione dinamica della vita psichica di tipo freudiano. Quest’edizione degli scritti di Benussi rappresenta un invito al confronto con uno psicologo geniale e originale, la cui modernità può essere finalmente riconosciuta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.