Il cinema, insieme alla musica, è forse l’espressione della cultura umana più strettamente legata all’idea di tempo. Che sia narrativo o spettacolare, di massa o di avanguardia, il racconto cinematografico occupa comunque un segmento definito di tempo. Queste pagine sviluppano la riflessione avviata in un precedente lavoro (Pulp Times, 2002, con Telmo Pievani) e entrano nel vivo del tradizionale dibattito sulle relazioni tra “tempo della rappresentazione” e “tempo rappresentato”. Numerose sono le tradizioni di cui si tiene conto e i domini di riferimento: dalla discussione su "tempo e racconto" di Paul Ricoeur agli esempi più rilevanti di pratica del tempo narrativo nella letteratura contemporanea (Proust, Borges, Philip K. Dick, Effinger) fino alla riflessione sul tempo cinematografico che culminano negli anni Ottanta nel fondamentale lavoro di Gilles Deleuze. Il volume è corredato da una filmografia di riferimento a cura di Dario D’Incerti (alle pp. 234-239). INDICE: Introduzione. La stoffa del racconto; Capitolo primo. La materia oscura; Appendice I. Al di qua e al di là della vicenda; Capitolo secondo. Il menscevico Kerenskij e il cittadino Kane; Appendice II. Pensare in termini di montaggio; Capitolo terzo. Breakdown narrativi. Commento a Deleuze; Appendice III. Le ultime parole del Narratore; Capitolo quarto. Il cinema dopo l’ipertesto; Appendice IV. Oh tempo, le tue piramidi; Capitolo quinto. Le due dimensioni: erranza e veggenza; Appendice V. Orientalismi. Le molteplici versioni dello haiku e l’immagine-tempo; Bibliografia; Fimografia (a cura di Dario D’Incerti)
Carmagnola, R. (2004). Plot, il tempo del raccontare nel cinema e nella letteratura. Roma : Meltemi.
Plot, il tempo del raccontare nel cinema e nella letteratura
CARMAGNOLA, REMIGIO PIERO FULVIO
2004
Abstract
Il cinema, insieme alla musica, è forse l’espressione della cultura umana più strettamente legata all’idea di tempo. Che sia narrativo o spettacolare, di massa o di avanguardia, il racconto cinematografico occupa comunque un segmento definito di tempo. Queste pagine sviluppano la riflessione avviata in un precedente lavoro (Pulp Times, 2002, con Telmo Pievani) e entrano nel vivo del tradizionale dibattito sulle relazioni tra “tempo della rappresentazione” e “tempo rappresentato”. Numerose sono le tradizioni di cui si tiene conto e i domini di riferimento: dalla discussione su "tempo e racconto" di Paul Ricoeur agli esempi più rilevanti di pratica del tempo narrativo nella letteratura contemporanea (Proust, Borges, Philip K. Dick, Effinger) fino alla riflessione sul tempo cinematografico che culminano negli anni Ottanta nel fondamentale lavoro di Gilles Deleuze. Il volume è corredato da una filmografia di riferimento a cura di Dario D’Incerti (alle pp. 234-239). INDICE: Introduzione. La stoffa del racconto; Capitolo primo. La materia oscura; Appendice I. Al di qua e al di là della vicenda; Capitolo secondo. Il menscevico Kerenskij e il cittadino Kane; Appendice II. Pensare in termini di montaggio; Capitolo terzo. Breakdown narrativi. Commento a Deleuze; Appendice III. Le ultime parole del Narratore; Capitolo quarto. Il cinema dopo l’ipertesto; Appendice IV. Oh tempo, le tue piramidi; Capitolo quinto. Le due dimensioni: erranza e veggenza; Appendice V. Orientalismi. Le molteplici versioni dello haiku e l’immagine-tempo; Bibliografia; Fimografia (a cura di Dario D’Incerti)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.