Le eredità storiche della tratta di esseri umani interna al mondo musulmano e le ombre che essa proietta nel presente sono rimaste marginali nel dibattito accademico sulle "diaspore nere", così come nel discorso pubblico dei paesi dell’Africa set tentrionale e del Medio Oriente. Il saggio intende contribuire a colmare questa lacuna esplorando la questione della "razza" e del "razzismo" nel Marocco contemporaneo e le sue relazioni con la memoria della schiavitù. Piuttosto che proporre una definizione aprioristica di "razza" in Marocco, esso interroga i processi storici e i vocabolari quotidiani attraverso i quali le nozioni di "razza" e di "razzismo" sono emerse, si sono trasformate nel tempo e sono oggi contestate. Ripercorrendo l’emergere di un pensiero razziale nel XVI secolo, il saggio mostra come l’eredità della schiavitù non circondi solo i discendenti di schiavi, ma anche categorie di persone che - come i migranti subsahariani - oggi occupano posizioni sociali marginali. L’uso di stereotipi razziali e vocabolari che evocano la schiavitù per rivolgersi a queste persone testimonia l’importanza di una prospettiva storica nell’analisi antropologica delle dinamiche sociali che caratterizzano il Maghreb contemporaneo
Menin, L. (2015). Memorie della schiavitù, 'razza' e razzismo nel Marocco contemporaneo. MONDO CONTEMPORANEO(2), 89-112.
Memorie della schiavitù, 'razza' e razzismo nel Marocco contemporaneo
MENIN, LAURA
2015
Abstract
Le eredità storiche della tratta di esseri umani interna al mondo musulmano e le ombre che essa proietta nel presente sono rimaste marginali nel dibattito accademico sulle "diaspore nere", così come nel discorso pubblico dei paesi dell’Africa set tentrionale e del Medio Oriente. Il saggio intende contribuire a colmare questa lacuna esplorando la questione della "razza" e del "razzismo" nel Marocco contemporaneo e le sue relazioni con la memoria della schiavitù. Piuttosto che proporre una definizione aprioristica di "razza" in Marocco, esso interroga i processi storici e i vocabolari quotidiani attraverso i quali le nozioni di "razza" e di "razzismo" sono emerse, si sono trasformate nel tempo e sono oggi contestate. Ripercorrendo l’emergere di un pensiero razziale nel XVI secolo, il saggio mostra come l’eredità della schiavitù non circondi solo i discendenti di schiavi, ma anche categorie di persone che - come i migranti subsahariani - oggi occupano posizioni sociali marginali. L’uso di stereotipi razziali e vocabolari che evocano la schiavitù per rivolgersi a queste persone testimonia l’importanza di una prospettiva storica nell’analisi antropologica delle dinamiche sociali che caratterizzano il Maghreb contemporaneoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.