Se il cibo è un intenso condensato simbolico, catalizzatore di significati tra diverse culture e contesti ambientali, nel quadro contemporaneo è al centro delle dinamiche di mercificazione: è facile e legittimo parlare di cibo astraendo dai contesti di produzione, dalle agri/culture e dai processi di ineguaglianza che si “nascondono” nel cibo, a partire dalla terra e dai coltivatori. Nel contesto palestinese, forti sono le narrative del bio definito come “locale”(baladii): nelle politiche di sviluppo rurale, nell'offerta commerciale per le élite locali e transnazionali, in una coincidenza di significati con “purezza”, “autenticità” e “tradizione”. Per chi coltiva oggi il proprio cibo in “orti” vicino a casa, il bio/baladii è una riaffermazione del “locale” nel contesto coloniale e nella mancanza di controllo delle risorse base: il cibo e la sua coltivazione, esplicitano i immaginari contesi di natura e la loro interdipendenza tra Israeliani e Palestinesi nell'incontro coloniale di un secolo fa (l'incontro tra kibbutzin e fellahin, i contadini) per comprendere le pratiche ecologiche “terra terra” dei piccoli agricoltori oggi.
VAN AKEN, M. (2015). Immaginari di natura. Mangiare e coltivare cibo baladìì (locale) nei Territori Palestinesi. IM@GO, IV(5), 39-65 [10.7413/22818138041].
Immaginari di natura. Mangiare e coltivare cibo baladìì (locale) nei Territori Palestinesi
VAN AKEN, MAURO IVO
Primo
2015
Abstract
Se il cibo è un intenso condensato simbolico, catalizzatore di significati tra diverse culture e contesti ambientali, nel quadro contemporaneo è al centro delle dinamiche di mercificazione: è facile e legittimo parlare di cibo astraendo dai contesti di produzione, dalle agri/culture e dai processi di ineguaglianza che si “nascondono” nel cibo, a partire dalla terra e dai coltivatori. Nel contesto palestinese, forti sono le narrative del bio definito come “locale”(baladii): nelle politiche di sviluppo rurale, nell'offerta commerciale per le élite locali e transnazionali, in una coincidenza di significati con “purezza”, “autenticità” e “tradizione”. Per chi coltiva oggi il proprio cibo in “orti” vicino a casa, il bio/baladii è una riaffermazione del “locale” nel contesto coloniale e nella mancanza di controllo delle risorse base: il cibo e la sua coltivazione, esplicitano i immaginari contesi di natura e la loro interdipendenza tra Israeliani e Palestinesi nell'incontro coloniale di un secolo fa (l'incontro tra kibbutzin e fellahin, i contadini) per comprendere le pratiche ecologiche “terra terra” dei piccoli agricoltori oggi.File | Dimensione | Formato | |
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